Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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dittatore, dopo una disgrazia avvenutagli in cocchio, avesse preso l'abitudine di recitare tre volte un carme segreto per assicurarsi contro ogni disgrazia che potesse succedergli quando imprendeva a fare un viaggio in lettiga. Quest'usanza, del resto, come riferisce ristesso Plinio, era a suoi tempi tuttora in voga « quod « plerosque nunc facere scimus ».
Ecco perchè gl'incantesimi debbono stimarsi nel loro vero senso: (inali mezzi ausiliari messi in opera e usati dagli antichi in qualunque più importante o critico avvenimento della vita privata e pubblica, e specialmente nelle malattie in cui anche all'occhio più sperimentato apparisce sempre qualche cosa di oscuro o quasi oscuro. Ragione potentissima questa per farci ritenere che anche i carmi ausiliari non fossero una medicina in sè, ma un mezzo semplice e religioso con cui, airocchio del volgo superstizioso ed ignorante, si consacravano tutti quegli atti che come l'apparecchio chirurgico di Catone servivano a sanare le più difficili malattie. E quasi tale apparecchio non fosse sufficiente, Catone consiglia di fare sulle membra lussate bagni di acqua calda due volte al giorno, e di applicare un cataplasma di cavolo tritato f1). « Et luxatum si quod est, bis die aqua calida foveto^, « brassicam tri tara opponito, cito sanum laciet. »
Ognuno sa come l'agricoltura fosse nelle costituzioni romane un'arte, un'abitudine cosi immedesimata negli usi e nelle costumanze dei cittadini da formare per essi uno studio ed un diletto particolare, tantoché spessissimo, deposta la spada, si occupavano del tranquillo lavoro dell'aratro. Or bene, gli animali indispensabili all'agricoltura, come i bovi, le pecore, i suini non solo furono distintamente studiati da Catone, ma egli formò di essi oggetto speciale, raccomandando di conservarli sani e di curarli con ogni attenzione ogni qualvolta cadessero in malattia. Parlò
(1) cato — De Re Rustica; 157.
(2) L'uso della termo-balneo-terapia in talune specie di traumi ebbe sempre in medicina valenti oppositori e sostenitori. Felici e numerosi successi va ottenendo con tal metodo l'esimio prof. gav. Filippo Scalzi chirurgo primario nell'Ospedale della Consolazione.
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