Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
tCAPO XII.
Stato della medicina in Grecia all'epoca di Catone — Scuola Alessandrina: Erotilo, Erasistrato — Ippocrate — Filosofi italiani maestri in Grecia — Cronologia storico-medica —Tito Lucrezio Caro—Marco Terenzio Varrone — Suoi dialoghi— Medicina civile e rurale — Publio Nigidio Figlilo.
I. Dopoché il Greco Arcagato fallì nel suo ardito disegno di introdurre in Roma la nuova medicina, e fu da Catone aspramente combattuta l'arte medica di venturieri pervenuti da contrade estranee, non v'ha dubbio che l'antico sistema su cui fon-davasi la medicina romana, non solamente rimase in vigore, ma venne grandemente arricchito e corredato di tutte quelle cognizioni che la progredita civiltà dei tempi poteva fornire. Di questo metodo si resero intèrpreti quei colti e robusti ingegni, quali furono Lucrezio, Varrone e Cicerone; onde per essi la medicina romana era progredita a tal segno all'epoca eli Asclepiade da riescir facile a costui, giovandosi delle cognizioni pratiche e dei varii argomenti che avevano arricchito quell'arte, di segnare una nuova via nello studio ed applicazione della medesima, nell'ultimo periodo dell'epoca repubblicana.
Cartagine, l'implacabile nemica era caduta; le conquiste della Grecia e dell'Asia avevano esteso il dominio romano, avvicinandolo all'apogeo di sua potenza. Le feroci contese di Mario e Siila, le tumultuose leggi agrarie dei Gracchi, la lotta accanita fra gli ottimati e la spavalda irrompente democrazia, aveano arrecato profondi perturbamenti nelle costituzioni legislative e civili di
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