Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      Roma. Dai paesi conquistati venivano nella grande capitale a frotte Filosofi o Retori; le scienze e le arti dei Greci, male accette da Catone, si faceano strada incontrando la buona accoglienza del popolo. Posta in oblio la semplicità dei prischi tempi, i superbi conquistatori prendevano diletto degli studii e delle riformo. La lingua greca diventava, dopo l'esempio dei colti Scipioni, la lingua di moda; in guisa che molti dotti Romani scrivevano in greco, non ostante le fiacche proibizioni e gli officiali decreti che di tempo in tempo emetteva il Senato contro le nuove usanze. Dovunque sorgevano accademie, basiliche, ove avevano convegno i letterati. Gli oratori facevano nel foro sfoggio di eloquenza; e la favella del Lazio arricchita dai prosatori e dai poeti fra i quali primi Lucrezio, Cicerone, Cajo Antonio, Quinto Ortensio e Marco Terenzio Varrone, acquistava nuova forbitezza e maggiore maestà.
      II. In mezzo a tanto progresso ed innovazione di cose, sembra che all'epoca di Cesare e Pompeo, la sola medicina, di cui, secondo Plinio (*), il popolo romano fu sempre avidissimo, non seguisse la comune corrente, memore il popolo stesso dell'utilità dei commentari di Catone e della cattiva prova fatta da Arcagato e da molti altri medici avventurieri di ignoto nome, ma che ò fuor di dubbio immigrassero in gran numero in Roma. Notisi come prima di detta epoca la scuola medica Alessandrina, molti anni innanzi la nascita di Catone il Censore, fiorisse nello due famose sètte di Erofilo di Calcedonia, discepolo di Prassagora; e di Erasistrato che unitamente a Strabone ed Euclide aveva udito Teofrasto in Atene.
      Erofilo padre della setta empirica si diffuse a parlare della scienza terapeutica, proclamando che ogni male dovesse avere nella natura e specialmente nel regno vegetale lo specifico rimedio. Fermo in siffatta convinzione raccomandava incessante-mente che si cercassero ed esperimentassero nuovi medicamenti (2).
      (1) PlinioLib. xxix, cap. i.
      (2) PuccinottiStoria della medicina; Voi. i, lib. ili.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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