Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
— 255 —
quelli sontuosissimi di Lucullo, allora per straordinaria magnificenza tanto rinomati.
Secondo il sistema dell' epoca, trattando delle gravi questioni agricole che sorgono in sì dotti favellare, viene egli a parlare della sanità degli animali, senza però trascurare l'argomento della medicina riguardante gli uomini. Tali sono le sue parole:(*> « Quarta pars est de sanitate: res multiplex ac necessaria, quod « morbosum pecus et vitiosum, et quando non valet, saepe magna gregem afficit calamitate. Cujus SCIENTIAE genera duo: « unum in hominem, ad quem adhibendi medici: « alterum quo ipse etiam pastor diligens mederi possit. « Ejus (scientiae) partes sunt tres. Nam animadvertendum, quae « cujusque morbi sint causae, quaeque signa earum causarum « sint, et quae quemque morbum ratio sequi debeat ».
Segue poscia a descrivere minutamente le cause, i sintomi dei mali, le malattie consecutive e i rimedi da applicarsi ; aggiungendo che il colono, di tutte queste ed altre cose deve ritenere scritte presso di sè le norme principali « quae scripta habere « oportet magister pecoris. » E dopo avere nel predetto capitolo discusse e ponderate tutte queste cose relative alla sanità del bestiame, conclude dicendo: (2) « De sanitate sunt multa, sed « ea (ut disci) in libro scripta magister pecoris habet, et quae « opus ad medendum portat secum ».
Varrone, vissuto nei più floridi tempi di Roma, circondato da personaggi eruditi, espertissimo nelle varie discipline che egli aveva impreso a trattare, non mancò di unire insieme l'agricoltura e la medicina, seguendo la inveterata abitudine dei Romani consacrata per massima dai tempi primitivi di Roma fino al vecchio Catone.
Columella parlando degli esimi scrittori romani di agricoltura, cita non solo Varrone, ma anche Virgilio, Giulio Igino, Cornelio Celso, Giulio Àttico, i due Saserna padre e figlio, e quel tale Scrofa Tremellio, nominato con tanto rispetto dall'istesso Varrone.
(1) Vakro — Lib. ii, cap. 1.
(2) Varrò — Lib. ii, cap. 2.
| |
Lucullo Roma Romani Roma Catone Varrone Virgilio Giulio Igino Cornelio Celso Giulio Saserna Scrofa Tremellio Varrone Vakro Varrò Nam
|