Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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ivi certamente tra le particolarità dei riti sui sacrifizii non possono essere mancate osservazioni sulla parte anatomica dell'esti-
spicio, che dall'antica scienza etnisca passò quasi immutata ai Romani. Il diligentissimo Rutgers W ha sostenuta l'improba fatica di raccogliere gli sparsi frammenti che delle opere di Nigidio sono giunti a noi scritti in lingua greca. Aulo Gellio lo riconosce il solo dottissimo, dopo Varrone, che abbia fatto tesoro di ogni erudizione; ed egregio in tutte le discipline concernenti le buone arti. Macrobio <3) lo designa più che eccellente, praecellens in ogni umano studio di lettere ; ed associandosi completamente (4'; a Sereno Sammonico lo chiama il più grande autore tra tutti quelli che abbiano dedicato il loro studio alle cose naturali, giacche Nigidio avea scritto anche un libro di zoologia. Fu della austera- fede repubblicana, e meno incostante dell'amico Cicerone (5)
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che in una lettera gli diceva doversi alla sua cooperazione la difesa della Repubblica « per me quondam te socio defensa repubblica » preferì piuttosto l'esilio che piegarsi al potere ini-peratorio di Giulio Cesare, e vi morì prima che Cicerone fosse trucidato, come altri con Eusebio (7) asseriscono. E più recisamente degli altri il Glandorp alferma che non solamente Publio Nigidio Figlilo fu versatissimo in letteratura, filosofia e astrologia ma anche peritissimo nelle mediche cose come veramente dai frammenti pliniani in qualche modo risulta « Non humanarum « modo litterarum, sed et philosophiae et astrologiae et REI « MEDICAE consultissimus extitit ».
L'amore della filosofia e la diligente osservazione dei fenomeni naturali avevano fatto dei Romani un popolo colto e vago di tener dietro ai progressi della scienza. Lo studio dell'agricoltura che aveva contribuito a gettare le fondamenta delle istituzioni civili
(1) Rutgeiis Joh. — Leet. Variae; Lib. ili.
(2) Aul. Gellio — Noci. Attlc.; Lib. x, xi.
(3) Macrobio — Satura. ; Lib. vi, cap. 8.
(4) Macrobio — Satum.: Lib. in, cap. 10.
(5) Cicero — Episl. xui; Lib. iv. (0) Cicero — Philipp. il
(7) Eusebio — Chronicon; p. 1073.
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