Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
*
è
CAPO XIII.
Asclepiade di Bitinia — Epoca di sua venuta in Roma; sua riputazione — Non fu medico di Cicerone — Suoi principii filosofici — Fisiopatologia — Terapeutica — Adatta la medicina greca alle speciali condizioni di Roma — Giudizii degli antichi sul medesimo — Opinioni di Cornelio Celso.
I. Oltre la metà del sesto secolo di Roma, Antioco Ascalonita, uomo di molta fama, insegnava in Atene le dottrine filosofiche. Tra gli studiosi accorsi da ogni parte ad udirlo due dovevano consegnare imperituro il loro nome alla storia. Essi erano Marco Tullio Cicerone di Arpino e Asclepiade di Prusa in Bitinia: l'uno oratore, statista, politico e filosofo; l'altro medico della scuola Alessandrina, e più tardi innovatore della medicina in quella stessa Roma, dove ambedue acquistarono grandissima celebrità.
Asclepiade che dalla natura aveva sortito ingegno pronto e sottile, dopo di avere sotto la direzione di Cleofanto suo precettore, esercitato per qualche tempo medicina in Alessandria e, come alcuni ritengono, anche a Paro e nell'Ellesponto, non avendogli arriso la fortuna in modo da soddisfare la sua smoderata ambizione, determinò, con V esempio di tanti altri suoi colleglli, di recarsi in Roma. Quivi seguendo il costume universale di allora, o forse perchè poco trovava accoglienza la medicina greca, Asclepiade insegnò dapprima rettorica, bene avvisando che solo col professare l'arte oratoria, così in voga a quei tempi, potea acquistare intanto alte relazioni e potenti protettori. Infatti dopo poco tempo riuscì, non si sa come, ad entrare nelle grazie di
| |
Bitinia Roma Cicerone Roma Cornelio Celso Roma Antioco Ascalonita Atene Marco Tullio Cicerone Arpino Asclepiade Prusa Bitinia Alessandrina Roma Cleofanto Alessandria Paro Ellesponto Roma Asclepiade Terapeutica
|