Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      Lucio Licinio Crasso, uno dei più potenti personaggi di allora, che lo ammise alla sua confidenza e, per dimostrargli viemmeglio stima ed amicizia, si affidò alle sue cure.
      II. Plinio stabilisce la venuta di Asclepiade in Roma all'epoca dei maggiori trionfi del Magno Pompeo « aetate Magni Pompeij ».
      Però questa venuta di Asclepiade è molto controversa e dà luogo ad incertezze Le parole di Cicerone quanto ad Asclepiade sono le seguenti:^) « ncque vero Asclepiades is, quo nos modico amieoque « usi sumus, funi cum eloquentia vincebat ceteros medicos, in « eo ipso, quod oirnate dicebat, medicinae facilitate utebatur, non « eloquentiae ».
      III. Sembra che Cicerone quantunque amico e condiscepolo di Asclepiade alla scuola filosofica di Antioco Ascalonita in Atene non tributasse ad esso, come medico, molta fiducia, nè veramente fosse nel numero de' suoi clienti.
      Infatti le parole di elogio che nel succitato dialogo gli rivolgemirano soltanto a far risaltare la valentia di Asclepiade nell'arte oratoria; e sono da Cicerone messe in bocca del console Lucio
      Licinio Crasso amico e protettore del nuovo medico, che valeasiassai dell'eloquenza per apparire eccellente in medicina.
      Altre e più potenti ragioni avvalorano il suesposto dubbio, se Asclepiade di Bitinia fosse o no medico di Cicerone. Primieramente ò noto che l'illustre Arpinate aveva « pochissima stima « dei medici greci », come anche si rileva dalla lettera da esso scritta al suo liberto Tirone (4) afflitto da una grave infermità. In questa lettera Cicerone dice di aver molta stima del medico curante, un greco per nome Lisone, ma di crederlo alquanto trascurato come gran parte de'suoi connazionali. « Lyso enim noster « vereor ne negligentior sit, primuni quia omnes Graeci ».
      (1) PlinioLib. xxvt, cap. 3.
      (2) PuccinottiStoria della medicina: iv, cap. y.
      (3) Cicero — De Oratore; Lib. i.
      (4) Cicero — Episl. iv ad Tironem; Lib. xvi.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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