Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

Pagina (273/442)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      — 27] —
      movimento le molecole dei fluidi che, seguendoli con l'immaginazione, non trovano mai un solo istante di riposo. Argomenta quindi che dai corpi organici mediante l'apertura della cute escano sempre fuori delle esalazioni corpuscolari. Quando queste materie sono esalate liberamente, il corpo trovasi allo stato sano: evvi malattia, quando al contrario esse trovano imbarazzi ed ostacoli al libero esito. Conclude deducendo che la salute dipende dal normale rapporto esistente fra le materie organiche e i pori che esse attraversano; le malattie dalla disproporzione delle materie esalate con gli spazii vuoti o interstizii.
      V. Sembra che la patogenia delle febbri endemiche formasse, secondo il Puccinotti, oggetto speciale delle considerazioni di Asclepiade. La costanza dei fenomeni e dei periodi di queste febbri, la loro parabola, fecero meglio fissare nella sua mente ilm
      concetto dello stringimento e della evaporazione dai meati naturali, della materia organica febbrile. E nell'istesso modo stabilisce il criterio della sua teoria fisiologica corpuscolare, spiegando il disfacimento del corpo umano con la traspirazione continua delle particelle, che produce perdite non mai esattamente compensate. Così ritengasi delle frequenti ostruzioni che accompagnano le ('ebbri periodiche. Secondo la sua famosa teoria, derivano esse dairevrracric dei corpuscoli o molecole, entro ai meati organici. Ciò fu ammesso anche da Claudio Galeno I1), che non solo le periodiche, ma le febbri d'ogni genere spiegava con revorown?. « Omnes febres propter quasdam eorpusculoruni in meatibus obstructiones suvittqcc-tv semper constituit ». A dirsi in breve, Asclepiade applicò la dottrina • degli atomi allo studio dei fenomeni fisici e patologici dell'organismo vivente.
      VI. Ma l'abilità del fortunato medico di Prusa rifulse maggiormente nel metodo terapeutico adottato nella cura delle malattie.
      «
      L'aver segnato una strada diametralmente opposta da quella tenuta da Arcagato, che, come è noto, lasciò pessima fama di sé
      (1) Galeno — De Trem. palpit, et convitis


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

Pagina (273/442)






Puccinotti Asclepiade Claudio Galeno I Asclepiade Prusa Arcagato Galeno Trem