Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      poi metodo crudele di operare, giovò più di ogni altra cosa ad Asclepiade per cattivarsi l'animo de' suoi contemporanei in Roma. Ma egli senza dubbio, non per vero convincimento si mostrò acerrimo nemico del metodo di Arcagato perchè si eresse anche a stimmatizzatore di altre teorie, in specie dell'uso di moltissimi e veramente utili rimedii adoperati tutto dì dai medici indigeni,
      e dai suoi compatrioti venuti in Roma. Cominciò a deridere le
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      dottrine ippocratiche su cui fondarono il più sicuro metodo di cura i suoi colleghi : della natura mediatrice dei farmaci si faceva betfe; e in nessun conto teneva la teoria dell'attrazione, mettendo tra lo utopie pur quella della calamita e del ferro, tutto spiegando con il principio della concorrenza dei piccoli corpi e dello varie disposizioni dei pori. Emise egli il noto CITO . TVTO . IVCVNDE, perchè i Romani impazienti di trionfare della stessa natura non trovavano di loro gusto un sistema di medicina pesante, lungo e doloroso. Cercò anche con grande disinvoltura il giusto mezzo fra la medicina espettante ippocratica e l'audacia operatoria della greca chirurgia; e pose ogni suo studio nel trovare rimedio alle malattie, dalle cose più necessarie alla vita, preferendo i medicamenti piacevoli. Le cose spettanti alla medicina da lui immaginata furono nella maggior parte tolto dal dottrinale delle scuole greche. Il suo sistema di cura apparisce un po' consono e un po' contrario alle riforme alessandrine della scuola degli Erasistratei. L'avversione stessa dimostrata per le scuole ippocratica e romana derivava dalla differenza di concetto. Però in qualunque modo venissero spiegate da lui le cose, egli è certo che Asclepiade non fu del tutto alieno dal seguire le massime della scuola di Coo consacrate dall'esperienza, ed i principiidella seria, pratica e tradizionale medicina indigena, che sorta in
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      Roma, vi era nutrita dagli usi e dalle condizioni locali.
      VII. Nella grande città ove si era portato si mostrò dapprima incerto sulla via da percorrere; ma d'ingegno svegliato ben presto avverti che le qualità del clima producevano alcune malattie endemiche di vario aspetto, natura, decorso ed esito; o ben presto comprese che una terapia semplice e pratica, una niente affatto


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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