Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      « tione saepissime, partirli flexiloquis et obscuris, ut interpres
      « egeat interprete, et sors ipsa referenda sit ad sortes.......
      « Pliyrri temporibus jam Apollo versus facere desierat ». E Cri-sippo fu veramente meritevole delle invettive di Cicerone, se al dire di Diogene Laerzio, insegnava non essere cosa contro natura che il padre sposasse la figlia, e meglio mangiar i mortiche sotterrarli. «
      L'Arpinate chiama il fisico, speculatore e ventilatore delle cose della natura, e dice essere grande vergogna di ricercare una testimonianza di verità da animi imbevuti di vecchie abitudini: « non « pudet igitur physicum idest speculatorem ventilatoremque naturae, ab animis consuetudine imbutis petere testimonium veritatis » f1).
      Nè manca di criticare il significato attribuito dai Greci alla parola fisiologia che indica presso i Latini, ragione della natura, fondata sulla scienza degli auguri e su speciali congetture : « 11 aturae rationem, q 11 ara physiologiam Graeci appellant, notam « esse sibi profìtebatur, et partim conjecturas quae esse futura « dicebat » W.
      III. Molto competente in fisiologia Lucrezio Caro, autore del poema sulla natura delle cose, contemporaneo e forse amico 'di Cicerone, trattò con più profondità la questione degli organi dei sensi, e piuttosto che all'Arpinate a lui deve attribuirsi l'iniziativa degli studii fisiologici. Nel libro quarto egli dice che le nostre sensazioni sono prodotte da corpuscoli invisibili, sparsi nell'atmosfera, e che esse e le idee tutte sono formate da simulacri 0 meglio emanazioni corpuscolari inconcepibilmente sottili e veloci, che si distaccano dalla superficie 0 dall'interno degli obbietti, ovvero si formano nell'aere, ovvero provengono da ambedue le suddette origini, e giungono fino ai nostri sensi.
      Credo interessante esporre i varii punti più importanti di ciò che Lucrezio ha lasciato scritto sotto il punto di vista fisiologico.
      (1) Cicero — De natura Deorum; Cap. ìv.
      (2) Cicero — De Divinatone; Lib. 1.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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