Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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Si sentono i sapori, allor che '1 cibo Masticando si spreme in quella guisa Che si fa d'una spugna. Il succo espresso Quindi si sparge pe' meati obliqui Della rara sostanza della lingua: E del nostro palato, e, se di lisci Semi è composto, dolcemente tocca Gli strumenti del gusto e dolcemente Gli molce e li solletica; ma, quanto Son più aspri all'incontro e più scabrosi Gli atomi suoi, tanto più punge e lacera Del palato i confin; ma giù caduto Per le fauci nel ventre, alcun diletto Più non ne dà, benché si sparga in tutte Le membra e le ristori.
Anche gli odori sono, secondo Lucrezio W, corpuscoli emanati dall'interno dei corpi, ed hanno per conseguenza un andamento lento e tardo. Varii odori si spargono sulla terra più o meno accetti o ingrati alle varie specie di animali. Si estendono a distanza, ma non quanto il suono, la voce e la vista. Quando i corpuscoli emanano dall' imo centro delle cose ed escono pigramente, sono diffusi e spersi nell'aria prima che giungano alle nari, e per tale disperdimento non sempre l'odore arriva al senso dell'olfato.
Nunc age, quo pacto Nareis adjectus odoris Tangat, agam. Primus res multa necesse est. Unde fluens volvat varius se fluctus Odorum. Nam fluere, et mitti vulgo, spargique putandum est. Verum aliis alius magis est animantibus aptus Dissimileis propter formas ; ideoque per auras, Mellis apes, quamvis longe, ducuntur odore; Vulturique cadaveribus : tum fissa ferarum Ungula quo tulerit gressum, permissa Canum vis Ducit: et humanum longe praesentit odorem, Romulidarum arcis servator, candidus Anser. Sic aliis alius nidor datus acl sua quemque. Pabula ducit, et a tetro resilire veneno
(1) Lib. ìv.
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