Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
— 301 —
Cogit, eoque modo servantur saecla ferarum. Hic odor ipse igitur, nareis quieumque lacessit Est alius ut possit permitti longius alter. Sed tamen haud quisquam tam longe fertur eorum, Quam Sonitus, quam Vox, mitto jam dicere, quam res. Quae feriunt Oculorum acies, visumque lacessunt, Errabundus enim tarde venit ac perit ante Paullatim facilis distractus in Aeris auras: Ex alto primum quia vix emittitur ex re. Nam penitus fluere, atque recedere rebus odores Significai quod fracta magis redolere videnturOmnia, quod contrita, quod igni conlabefacta.
»
Or via; come l'odor giunto alle nari Le tocchi e le solletichi, insegnarti Vo\ s'attento m'ascolti. E prima è d'uopo Suppor che molte cose- in terra sono, Onde di vario odor flutto diverso Continuo esala e per l'aereo spazio Vola e s'aggira; e ben credibil sembra Che sia vibrata d'ogni intorno e sparsa Qualche specie d'odor; ma questa a questi Animali eonvien, quella a quegli altri Per le forme difformi. E quindi accade ' Che del mele all'odor corran, ben che lontano Corran le pecchie, e gli avvoltoi al lezzo Dei fradici cadaveri; e che l'ugna Delle belve fugaci, ovunque impressero Le proprie orme nel suol, tirin de' bracchi • Il robusto odorato ; e che da lungi Possan l'oche sentir l'umano sito E difender da Galli il Campidoglio. Tal vari han vario odor che gli conduce Ne paschi a lor salubri e gli costringe A fuggir dal mortifero veleno; E tal degli animai duran le specie. Dunque fra questi odori alcuni ponilo Per lo mezzo diffondersi e volare Vie più lungi degli altri; ancor che mai Non possa alcun di lor esser lontano Quanto il suono e la voce (io già tralascio Di dir quanto l'effigie e i simolacri Che liedon gli occhi e a veder n' incitano)
| |
Est Quam Sonitus Vox Oculorum Errabundus Paullatim Aeris Significai Suppor Continuo Vola Animali Corran Possan Galli Campidoglio Vie Hic Sed Quae Nam
|