Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      nota dei giovani atti alle armi, rimase preda delle fiamme Tanno 757, il giorno appresso in cui partirono da Roma Augusto e Tiberio. Questo avvenimento insieme ad altri che sopravvennero, considerati soprannaturali e prodigiosi, promossero speciali voti del popolo, per il ritorno dell'Imperatore. « Augusto et Tiberio « Roma profectis templum Iuventutis insequenti nocte conflagravit; cujus aliorumque, quae jam ante occiderant prodigiorum « causa, vota sunt prò reditu Augusti concepta » <*).
      Non solo l'igiene servi di norma precipuissima al vivere civile presso i Romani, ma fu ancora simbolo di religione. Ed invero nel tempio della Concordia vennero consacrate due statue, runa all'Igiene divina, l'altra ad Esculapio, ambedue scolpite dall'insigne e valente Nicerato
      Così nella seguente lapideAESCVLAPIO ET YGIAE D O M I N I S P. AELIVS P H I L E T V S
      V. S SLMIV. Cornelio Celso novera, più autorevolmente di altri, i precetti dell'igiene presso i Romani/Fa egli una vera pittura dei grandissimi vantaggi che derivano dall'igiene, adducendo l'esempio della fisica robustezza di quel popolo, per l'osservanza appunto dei precetti medesimi. Egli dice che l'uomo sano e di valida costituzione non deve, quanto al metodo di vita, sottoporre sè stesso a leggi speciali, ma seguire spontaneamente ciò che gli detta l'animo. In tal guisa non si troverà nella necessità di
      (1) Dione Cassio Cocceiano — Bistf Aug.; Lib. iv, Amburgo, 1662.
      (2) Plinio — xxxi, 8.
      (3) Hagenbuch. — Lap. 4918,


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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