Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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I
« usura, non oblectamentum reperta? Non subfundebatur aqua « nec recens semper velut ex calido fonte currebat, nec referre « credebant in quam perlucida sordes deponerent. Sed di boni, « quam juvat illa balnea latrare obscura et gregali tentorio inducta, qua scires Catonem tibi aedilem aut Fabium Maximum, « aut ex Corneliis aliquem manu sua temperasse? Nam hoc quoquo nobilissimi aediles fungobantur officio intrandi ea loca quae « populum receptabant, exigendique munditias ac utilem temperaturam, non hanc quae nuper inventa est similis incendio, « adeo quidem, ut convictum in aliquo scelere servum vivum « lavari oporteat ».
Ecco veramente uno Stato bene ordinato ove i governanti stessi si occupavano di quel prezioso tesoro che è la pubblica salute; ed i primi magistrati non isdegnavano discendere ai più umili officii per accertarsi dell'esatto adempimento delle prescrizioni igieniche. Il fatto riferito da Seneca che i primi stabilimenti balneari furono pochi e disadorni, nulla toglie all' importanza attribuita dai Romani ai medesimi, dacché fin d'allora il servizio balneario anziché essere . abbandonato al capriccio di privati speculatori, veniva posto sotto il dominio delle leggi e sotto la sorveglianza di incorruttibili custodi. Ed io credo che in mezzo alle grandissime e disparate cure cui dovevano, come officiali della Repubblica, attendere i Catoni, i Fabi, i Corneli, non piccolo conforto sarà loro derivato dall'entrare nei luoghi, ove conveniva ai lavacri cotanto popolo, e di adoperarsi con paterna sollecitudine a far rimuovere le immondizie dai locali suddetti, mantenervi proficua e salubre temperatura, e regolare nell'interno le correnti dell'aria.
È veramente perciò aurea la seguente sentenza di un nostro erudito concittadino: (]) « che nelle regolari condizioni dell'atmosfera sia collocato uno dei più possenti elementi della salute ».
In conferma di quanto ho riferito sull'esistenza di Magistrati addetti all'igiene e cura dei bagni pubblici, piacemi di trascrivere
(1) Scalzi Prof. Francesco — La meteorologia in rapporto alle febbri malariche. Roma, 1879.
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