Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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« Le lane vere non cangiano di colore. Quando tratteremo delle conchiglie, donde la porpora, e delle erbe tintorie, parleremo del modo di tingere le altre lane. Dice Marco Varrone che nel tempio di Sango, oltre il fu^o e la rocca, si conserva la lana di Tanaquilla, detta anche di Caja Cecilia.
« Con essa fu formata la toga di Servio Tullio, che ora si vede nel tempio della Fortuna. Di qui il costume usato dalle giovani nubende di andare a marito conducendo seco la rocca colma di lana, ed il fuso pieno di filo. Colei fu la prima a tessere la tunica retta che serve di vestimento agli adolescenti ed alle giovani spose. La toga ondulata fu per Tinnanzi in grandissimo pregio; quindi si ammirò quella festiva che è a più colori. Le toghe liscie e le frigiane si usarono, còme scrive Fenestella, negliultimi anni dell'Imperatore Augusto. Più antica è l'origine delle
\crebre papaverate, come nota Lucilio poeta in Torquato. Di E~ trusca origine sono le preteste ; le trabee erano indossate dai Re; ed Omero parla delle trionfali quando descrive le vesti dipinte. »
X. Ho riportato distesamente tale capitolo di Plinio per dimostrare che i tessuti di lana così stimabili sotto il rapporto igienico, avevano anche una importanza grandissima sotto il lato industriale e manifatturiero. Quelli d'Italia nostra non la cedevano ai sontuosissimi di Laodicea nell'Asia, in ispecie se formati con lana di Taranto e di Canossa che ne producevano di gran valore, bianca, bruna e gialla. Sembra anche a testimonianza di Varrone (M che in taluni luoghi le pecore fossero tosate, in altri luoghi si praticasse invece di svellere i peli come generalmente usavasi da per tutto, primachè venisse in moda la tosatura. « Veliae unde essent plures accepi causas, inqueis, quod ibi pastores palatini ex ovibus, ante tonsuram inventam, veliere « lanam sint soliti, a quo veliera dicuntur.... Quanti demptam ac « conglobatam alii veliera alii velliinna appellanti ex quorum « vocabulo animadverti licet, prius lanae vulsuram, quam ton-
fi) Varrò — De lingua latina; Cap. ili. — De Re rustica; Cap. n.
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