Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      salubrità, o si poneva immensa cura nella scelta del materiale da costruzione, nello stabilire la proporzione degli spazii interstiziali fra i varii ambienti della casa, per dar luogo alla maggiore possibile aereazione dell'interno.
      Quando poi la maestà di Roma e l'infinita frequenza dei citta-dini, richiese case novelle senza numero, si ricorse al sistema di portare le case a maggiore altezza, ossia di sovrapporre i piani gli uni agli altri. Ed anche in ciò il solerte ingegno del grandearchitetto Vitruvio si dispiega e dimostra nei precetti savissimi che egli dà per accordare nalle abitazioni l'igiene all'arte,
      ossia la salubrità alla consistenza ed eleganza.
      « Legcs publicae non patiiaitar majores crassitudines quam sesquipedales constitui loco comuni, ceteri autem parietes, ne spatia angustiora fìerent, eadem crassitudine collocantur. Late-ritii vero (nisi diplinthii aut triplinthii fuerint) sesquipedali crassitudine non possunt plus quam unam sustinere contiguationem. In ea autem majestate Urbis et civium infinita frequentia, innu-merabiles habitationes opus fuit explicare. Ergo cum recipere non posset area plana tantam multitudinem ad habitandum in Urbe, ad auxilium altitudinis aedificiorum res ipsa coegit devenire. Itaque pilis lapideis, structuris testaceis, parietibus cemen-titiis altitudines extructae, et contiguationibus crebris coaxatae, coenaculorum ad summas utilitates perfìciunt disparationes. Quo-niam ergo explicata ratio est, quid ita in Urbe propter necessi-tatem angustiarum non patiuntur lateritios esse parietes: cum extra Urbem opus erit his uti sine vitiis ad vetustatem sic erit faciendum. »
      Il modo di rendere salubri le abitazioni elevandole ad una bene adatta postura, non era dunque sconosciuto agli architetti romani che al pari di Vitruvio seguivano nell'arte le tradizionali norme d'igiene.
      Così opportunamente congiunte l'architettura e la pubblica sanità, non poteano certamente essere fomiti di malattia le dimore, in specie se, con adatte disposizioni, offrivano ampiezza di fabbricato, ottimo materiale di costruzione e stanze vaste, bene esposte ed aereate.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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