Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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Lucilio W accenna il polipo sotto un senso completamente chirurgico :
Paulisper cui medeutia medem liaec se ut polvpus ipsaParla delle carie delle ossa auriculari:
Ne aurieulam obsidat caries vermieuliquee delle estremità :
Pianta una est pedibus cariosis mensulibano.
VII. Tra le molte malattie reputate indigene od acclimatate sotto speciali condizioni nel nostro paese, si annovera il carbonchio che Plinio vuole importato dalla Francia, specialmente dalla provincia di Narbona. Narra l'epoca in cui questo morbo si cominciò a manifestare, e reca la storia di due uomini consolari, Giulio Rufo e Quinto Lecanio Basso, morti ambedue della stessa malattia; l'uno per imperizia del medico, l'altro per sua propria incuria ed imprudenza»2). «Lucio Paulo, Quinto Marcio Censoribus primum in Italiani carbunculus venisse, Annalibus conscriptum est, peculiare Narbonensis provinciae malum: quo « duo Consulares obiere condentibus liaec nobis eodem anno « Iulius Rufus et Quintus Lecanius Bassus ille medicorum inscitia « sectus, liic vero pollice laevae manu evulso acu ab semetipso « tani parvo vulnero ut vix cerni posset ». Di questi ed altri fatti importanti, erano presi speciali appunti dai Pontefici che ne ordinaoano la trascrizione negli Annali pubblici.
Leggesi in Celio Aureliano: (3) Veterani Annalia medicamina yotanda probacerunt, bibendo anno continuo iudicantes. Curiosa notizia è questa che afferma come le cure depurative fossero approvato e trascritte negli Annali medesimi.
(1) Lucili — 1. c. (•>) Plinio — xxvi, i.
(3) Celio Aureliano — De morb. acut. et chronLib. v,
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