Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
— 356 —
Livio'1) adopera tale parola sotto il medesimo senso « tum « quidem velati lymphati aut attoniti munimentis suis trepido « agmine inciderunt ». Non altrimenti. Quinto Curzio « Adirne
« lymphatos ferri, agique arma jaeentes.........Discurrunt
« lympatis similes in tabernacula ».
E per similitudine Plauto® chiama con tale epiteto le monete d'oro, nummi aurei lymphatici.
Sunt mihi iutus ncscio quod nummi aurei lymphatici.
Deferto ad me; faxo, actutum constiterit lymphaticurn.
Secondo i commentatori, per gli antichi il verbo lymphare va-leva oblucinare, l'uno e r altro sotto il significato del greco svOouTtaSàiv. ovvero essere preso da eccitamento. Perciò Plauto chiamò denari linfatici, grecamente vuasiwvTa; quelli che non vengono riposti nel forziere.
E il personaggio scenico Adelfasio dice al suo interlocutore di recargli subito quei danari affinchè per le sue cure ottengano guarigione. Questa espressione richiama alla memoria la scena dei furiosi che venivano curati nelle case dei medici, come fu letto nei Menemmi. Promette anzi di apprestare ai danari medesimi tali soccorsi da guarirli del furore maniaco, e ridurli nella massima tranquillità e quiete.
Sembra che agli alienati fosse apprestata, non ultimo soccorso terapeutico, la cura delle acque; e da ciò, come si è detto di sopra, la parola lymphati.
Virgilio C4) fa menzione del medesimo fattoIdem ter socios pura circumtulit unda.
In questo caso, secondo che nota Servio, l'essere portato intorno circum ferri, equivale a subire purgagioni, od essere puri-
(1) Livio — vii, 17.
(2) Curtius — Lib. iv, cap. 1 e 2.
(3) Plauto — Poenulus; Atto 1, scena 2, v. 132, 133,
(4) Virgilio — EneidLib. vi.
| |
Curzio Plauto OouTtaSàiv Plauto Adelfasio Menemmi Servio Livio Curtius Plauto Atto Virgilio Lib Quinto Lib Poenulus
|