Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      tuari, gli unguenti, e le numerose panacee furono importate in Roma dai Greci. E se la medicina romana non era aliena dalle incantagioni dei Marsi, (sotto qual forma però intendevasi applicare tutto ciò che meglio convenisse alle malattie consuete locali, a seconda dei risultati pratici fino allora ottenuti), rifuggì sempre dalle grandi imposture. Cosi i tempii di Esculapio, le superstiziose pratiche non ebbero in Roma la fama e la rinomanza 'che ottennero in Grecia.
      Il culto del Dio della medicina introdotto in Roma nel modo come sopra si è narrato, non soppiantò mica il vecchio Dio Fauno, che, come Nume della prisca italica agricoltura, aveva dalle piante tratti i primi e necessari medicamenti, consigliandone l'uso agli agricoltori. Infatti Esculapio, accolto come vedemmo con grande onoranza nell'isola tiberina, fu impotente a scacciare il vecchio Dio, che vi teneva già sede antichissima.
      Iside e Serapide, divinità mediche egiziane, non ebbero presso i Romani che pochissima voga, e se per atto di fine politica vennero introdotte e tollerate in Roma, non mai però furono tenute in conto maggiore dei Numi indigeni. Ed era naturale in coloro che ridevano dei propri aruspici la disistima per le divinità estranee. Ma nelf intento però di mantenere integro il decoro delle patrie istituzioni e consuetudini in fatto di pubblica e privata salute, un Senatus consulto proibiva formalmente con apposito decreto eli dare ascolto ai gabbamondi e ai ciurmadori, sotto qual nome intencleansi i fanatici divulgatori dei culti stranieri.
      II. La semplicità dei rimedii in Roma era anche riconosciuta da Galeno che ne faceva rimarco degno di nota « Romae potius, (inani alibi, medicinae simplices optimae ». Ciò nonostante il grande riformatore, confermando il detto di Plinio, soggiungeva che il popolo romano fu sempre avidissimo di medicina. Ed in prova, narra che a' suoi tempi la grande città abbondava di farmacisti abilissimi; e non uno se ne trovava fra essi che non co-
      ti) Galeno — De Antidotis: Lib. i.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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