Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      noscesse tutte le piante e sostanze medicinali che venivano d'ol-tremonte, specialmente dall'isola di Creta, alla sua epoca dispensario farmaceutico universale. Però avveniva spesso che non conoscessero le piante del loro paese, e le molte che nascevano nel suburbio, stimate da Galeno eccellenti, vigorose e molto utili alla medicina, purché colte in tempo debito e preparate in modo diversoda quello fino allora usato M. « Nullus itaque Romae unguen-
      «
      « tarius extat qui Creta allatas herbas non agnoscat etipsarum « semina : at in suburbanis urbis non paucas ex ipsis nascentes « prorsus ignorant : idcircoque, nec quo tempore semen ferant, « observant. Ipse vero, et chamaepityn, et chamedryn, et tlilaspini, et centauream, et hvpericum et id genus, h§rbas alias « Romae vidi, quas observato tempore quo vigent, neque aestivo « sole arefactas, neque citius quam par fuit, evulsas collegi, nondum concoctis seminibus aut maturis. Compositarum namque « medicinarum virtus, ex simplicium vigore consurgit, parva « quadam interveniente differentia artis ».
      E per confermare che la farmacia era conosciutissima in Roma, Galeno asseriva che qualunque persona si fosse presentata a domandar spiegazioni a un farmacista della grande città sulle indicazioni di un farmaco, avrebbe potuto essere sicura di quanto le veniva affermato, giacché prima di pronunciare un giudizio soleano i farmacisti diligentemente ispezionare e conoscere le qualità dei medicamenti, « Quamobrem Romae si quis unguentarios adeat, qui singulis quibusque annis vasa illa testilia lierbarum piena einunt, ab eis primo omnia cognoscere poterit, « etiam si numquam antea ipsa vidisset. Deinde ex frequenti inspectione, quale sit optimum, quodque per se ipsum intelligit ».
      È molto lusinghiero sentire Galeno parlare con tanto elogio dei compositori di farmaci in Roma ; molto più che il famoso autore della Teriaca doveva bene intendersi di forinole medicamentose.
      Perorando in favore di Aulo Cluenzio in una causa di veneficio, Cicerone P) fa parola di un Lucio Clodio d'Ancona farmacista giro-
      fi) Galeno — De Antidotis ; Lib. i.
      (2) Cicerone — Pro Aulo Cluentio ; xiv, 40.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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