Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      mento però deve essere preso opportunamente ed in ragionate dosi. Non parliamo dell'uso esterno dei senapismi, abbastanza comune per i grandi vantaggi che si sono tratti da esso in casi di malattia svariatissimi per indole, forma e gravezza.
      IY. Nè mancarono in quell'epoca alcuni medicamenti usati oggidì, e classificati fra gli stupefacienti. In primo luogo si annovera l'Aconito celebre nell'antichità. Le foglie, le radici ed i varii preparati di questa pianta somministrati in alta dose, sono stati sempre reputati di effetto esiziale, e nocevolissimo all'universale economia. È noto come l'aconito abbia azione elettiva sul nervo trigemino, aumenti straordinariamente la secrezione orinaria, deprima dopo leggero acceleramento i moti del cuore e dei grossi vasi, e determini (se somministrato in dose eccessiva), movimenti convulsivi e paralisi. Senza conoscere i grandi vantaggi che seppe in seguito la terapeutica trarre dall'azione di questa pianta, gli antichi ne ebbero sempre grave timore, e la classificarono fra i veleni potenti. Mediante succhi ed estratti speciali Medea, che vuoisi essere stata la prima ad introdurre in medicina l'aconito, attossicava i forestieri. Il mite Virgilio t1) così ne parla ;
      At rapidae tigres absunt, et saeva leonum Semina, nec miseros fallunt aconìta legentes.
      Plinio dice che presso gli antichi l'aconito era reputato potente e rapidissimo veleno sopra tutti gli altri conosciuti; e che la sola applicazione esterna del medesimo apportava la morte in una giornata. Narra ancora che con la stessa tossica sostanza uccideva le mogli, quel Calpurnio Bestia contro cui Marco Ce-cilio inveì con fierissima orazione. Ciò prova che anche innanzi la promulgazione di apposite leggi si trattavano cause di veneficio ; e che per decidere quale fosse il veleno apprestato, esistevano quei criterii di eliminazione che i caratteri e i sintomi della forma morbosa, presentano alle persone tecniche dell'arte me-
      (1) Virgilio — Georgica; n.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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