Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      salutare « salubritatem enim aegris corporibus afferro creduntur » era adorata e adoprata specialmente dagli infermi.
      Plinio, dissentendo da Frontino, sembra ammettere l'introduzione in Roma di acque potabili fin dall'epoca del Re Anco Marcio. « Primus eam in urbem ducere auspicatus est Ancus Marcius unus « ex regibus » 0). Appio Claudio e Quinto Marcio nell'epoca repubblicana si segnalarono grandemente con l'erezione di magni-• liei dotti che trasportavano in Roma acque saluberrime.
      E dopo due anni dacché Marco Curio Dentato e Lucio Papirio, censori, condussero sotto i Consoli Spurio Carvilio e Papirio, ossia nell'anno 489, le acque dell'Aniene in Roma, vennero creati i primi Duumviri « aquae perducendae » (2), nelle persone di Curio e Fulvio Fiacco ; ed in seguito siffatto incarico fu annoverato sempre fra i pubblici offici edilizi.
      Delle acque così introdotte, talune erano per decreto del Senato riconosciute potabili, altre buone soltanto alle abluzioni così raccomandate dall'igiene, prima arte medica dei Romani. Infatti tutta la cura di essi fin dai primi tempi si dispiegò nel mantenere il corpo in pieno vigore, e scevro da malattie che necessariamente avrebbero reclamato le cure della medicina pratica, oneroso incarco di epoche successive più guaste e corrotte.
      II. Sotto i Re e la Repubblica, quando imperavano sovrane la prudenza e la frugalità, sì grande copia di acque, come fu accennato, serviva ai bagni, ai quali pure servivano le acque del Tevere ove i Romani convenivano sudati dopo gli esercizii militari. Cosicché le abluzioni conservando la nettezza della persona mantenevano anche vigorosa la salute.
      Galeno (3> diceva che l'acqua conservata nelle fonti di Roma era ammirabile. La purezza e limpidezza, l'esser priva d'ogni asprezza, di ogni fetore la costituivano di ottima qualità fisica, e la rendevano eccellente sulle altre, non escluse pur quelle di Pergamo
      (1) Plinio — xxxi, cap. 3.
      (2) Frontino — 1. c.
      (3) Galeno — In lib. vi Hippoc. — De morbis Vulgaribus.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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