Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      lo stagno. Egli sospetta, dall'espressione eli Ovidio, sulphicra venis, che fossero solfuree; ma non si dichiara assolutamente di questo parere non sapendo « se il poeta sia^i avvisato di nominare lo zolfo a fine di indicare il mezzo per cui quelle acque poterono acquistare calore, giusta la più comune idea che si affaccia alla mente, ovvero perche realmente ne mandassero l'alito ».
      Comunque sia, le acque Lautole possono ritenersi piuttosto di natura minerale solfurea termale, attesoché Ovidio aggiunge alla parola humor l'epiteto di fervidus che equivale a bollente. Ai nostri giorni sono perdute e da molti secoli altresì, queste sorgenti minerali termo-sulfuree che esistevano nell' interno della città. Se la perizia degli archeologi giungesse a rinvenirle, essendo quasi tracciata, mediante Varrone ed Ovidio, la località, ognuno vede quale utilità grandissima ridonderebbe alla salute dell'intera città, purché non avessero coll'andar dei tempi perduto le loro facoltà minerali.
      Laddove il fiumieello Aimone traversa la via Latina fu un'acqua salutare, detta perciò Acqua Santa. I Romani l'ebbero in grandissimo conto e formarono di essa un largo bacino che Rufo chiamò lacus santus e Vittore lacus salutaris. Questa classificata oggi dai moderni fra le minerali bicarbonato-miste era adoperata per immergervi il bestiame pecorino preso da scabbie, e ne aveano utilissimo risultato. Fu denominata anche acqua di Mercurio.
      E se dalla cinta di Roma ci estendiamo alquanto ne' suoi dintorni e provincia, troviamo che tutte quelle acque minerali termiche e solfuree o acidule, a seconda della natura fisica e geologica del territorio, e che sono oggi più in voga, erano conosciute pienamente dai Romani dei tempi antichissimi, giacché, come dice l'illustre Bacci W « non aliam legem fuisse Romae medicinam quam « balnea, vel empyrica forsan praesidia ».
      VI. Infatti verso il mare sulle terre di Civitavecchia e Corneto Tarquinia, aveano istituite le « Thermae Taurinae »; e l'antico nome latino della prima di queste due città, Centocelle, viene a
      (1) Bacci — De Thennis; i, 48, Venezia 1571.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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