Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      IX. Che dirò delle acque Albule nel territorio tiburtino, a poche miglia di distanza da Roma?... Plinio'1) le chiama gelide e medi-catrici di ferite « Iuxta Romam Àquae Àlbulae vulneribus medentar egelidae ». Quest' acqua minerale solfurea il cui puzzo si estende a più d'un chilometro di distanza, scorre oggi in una campagna del tutto deserta e melanconica, ove non rimane indizio alcuno di queir ameno e salubre soggiorno quale 1' aveano resa i Romani, innalzando un culto alle acque salutari, bonifi.
      cando la campagna circostante, erigendo ville patrizie ove con-
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      venivano moltissimi non tanto per la vicina Tivoli, quanto per l'uso delle utili linfe medicate che fluivano in tanta copia da costituire un fiume, come attesta Vitruvio (*) « ut in Tiburtina via « flumen Albula ». Nella nostra epoca che vuoisi civile ed umanitaria non esiste pur traccia di quelle sontuose ville che faceano la meraviglia dei tempi repubblicani e dell'evo imperiale stessoin cui fu eretta la magnifica villa Adriana, che comunicava me-diante un superbo sotterraneo con un magnifico stabilimento bai-
      neario di cui restano ancora le vestigia (3).
      Il fìumicello di detta acqua minerale solfurea-bicarbonato-calca-rea, origina da due sorgenti, una delle quali detta il Lago Grande, somministra nelle ventiquattro ore una quantità di 50,000 metri cubi di acqua di sapore piccante, bituminoso, di odore solfureo, densa lattea con sviluppo di bolle gassose; l'altra sorgente somministra invece acqua meno abbondante, meno densa, più limpida e di reazione alcalina.
      Sì grande copia d'acqua minerale, la più abbondante che esistaJ gode antichissima fama nelle malattie orinarie calcolose, gottose e dermatiche ; e mediante un dotto speciale fatto in questi ultimi tempi sbocca e si perde nell'Aniene. Di essa intese parlare il
      (1) PlinioLib. xxxi, cap. 2,
      (2) Vitruvii — De orcìiitectura ; Lib, vili.
      (3) In quest'anno mediante le indefesse cure di una privata società e sorto uno stabilimento balneario in quella benelica località. Utile, umanitaria e lodevole impresa, che deve essere giustamente coronata dal più felice successo.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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