Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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poeta Ennio (0 quando forse in compagnia dei dotti Scipioni gettandovi un sasso, e mirando le bolle di acido carbonico che a miriadi sogliono svilupparsi, disse: « intus in occulto mussabant »,
ed altrove « intus in occulto mussat ».
E bene furono descritte le acque Àlbule da Vitruvio, con penna maestra, e con somma esattezza « sunt etiam odore et « sapore non bono frigidi fontes qui ab inferioribus locis penitus « orti per loca ardentia transeunt, et ab eo per longum spatium « percurrentes, refrigerati perveniunt supra terram sapore, odore « coloreque corrupto ». E il culto e la gratitudine alle medesime fu perpetuato con lapidi, come quelle trovate vicino alla scaturigine e riportate dal Muratori. L'una (g)
PROCVLVS SACERDOS M.D. M.IGIAE SAC AD AQVAS ALBVLASD. D.
e l'altra (3)
AQVIS ALBVLIS SA C VMBREIVS LAVICAN. PRO SAL. S. V. S. L. MLa Ninfa Albunea W fu la divinità adorata anticamente in quei paraggi. E come altrove fu detto se ne consultava, fin da remotissimi tempi, l'oracolo.
(1) Ennio — Fragmenta : Lib. vi.
(2) Muratori — lnscrijit.; 159, 5, riferite dal Mommsen.
(3) Muratori — id. 88.
(4) Virgilio — Eneid.; vii, 83. Orazio — Ode; i, 7.
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