Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      X. Non dissimili molto nelle qualità fisiche dalle Albule, furono mentovate con egual fama da Vitruvio W le acque Ardeatine « in « Ardeatino, fontes frigidi eodem odore qui sulphurati dicuntur ».
      Queste di cui non si ha più memoria doveano esistere su quel punto della via Laurentina che mantiene forse dal ricordo delle acque analoghe alle Albule, il nome di Solfatara, pochi chilometri lungi da Ardea. Del resto in tutta la campagna romana che si distende verso il mare e precipuamente in quella adiacente alle vie Ostiense e Laurentina fuori di porta S. Paolo, scaturiscono molte polle di acqua; e sono famose le Acque Salvie ove la tradizione cattolica stabilisce il martirio di san Paolo, e l'acqua, che abbondante scaturisce in un prato a destra della via Laurentina stessa, e che dal sapore acidulo e stittico al palato prende nome di acqua Acetosa.
      Eppure Ardea (2), questa nobilissima città etnisca, potente di armi e di territorio, che sì coraggiosamente lottò col genio di Roma, lasciò molte traccio di sè per lungo tempo; ed anche nell'epoca imperiale non doveva affatto esserne spenta la fama, non fosse altro delle acque salutari, se Anneo Seneca al tempo di Nerone, scrivendo ad un amico che là si trovava probabilmente per bere le acque, insegnavagli come passare il tempo nel miglior modo possibile in quei luoghi (3> forse già colpiti dalla malaria: « quae observanda tibi sint ut tutior vivas, dicam. Tu tamen « sic audias censeo ista praecepta, quomodo si tibi praeciperem « qua ratione bonam valetudinem in Ardeatino tuereris ».
      XI. Considerata tra i prodigi fu l'escrescenza del lago Albano "che decise per sempre a favore di Roma la sorte delle armi contro gli ultimi ed eroici sforzi con cui i Tarquinii cercarono di riacquistare il trono perduto. Questo fatto variamente ed enfaticamente narrato dagli scrittóri latini, come la più splendida vittoria della nascente libertà repubblicana a dispetto dell'esosa tirannide rao-
      (1) Vitruvio — 1. c.
      (2) Ciampi Ignazio — La città etrusca. Roma, 186G.
      (3) Seneca — Epistola; e. v.
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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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