Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      più con l'astuzia che con la forza, come si deduce dal famoso aneddoto dei papaveri. Distrutta totalmente in seguito, e spenta quasi di essa ogni memoria, gli archeologi discussero a lungo ove sorgeva; finché nel 1792 la scoperta di varii monumenti dovuta alle cure dell* inglese Hamilton, rivendicò l'esistenza della città di Gabi nella località detta tenuta di Pantano sulla via Prenestina fra Torre Nuova e V attuale paesello della Colonna posto a cavaliere dell'ultimo tratto dei monti Tusculani.
      Or bene nei dintorni del Lago Gabino, oggi prosciugato, probabilmente in una fangosa adiacenza eletta Pantan dei Grifi furono già le acque Gabine conosciute di molto dai Romani e salite all'epoca di Augusto a tale celebrità da superare quella che godevano le acque di Baia e di Pozzuoli allora celeberrime. Le dette acque erano freddissime e vennero da Antonio Musa adoperate nella malattia di Augusto, con completo risultato di guarigione, per cui quel medico scroccò fama ed onori, e gli venne eretta una statua d'oro. Orazio G) conferma la salubrità delle acque Gabine con i versi seguenti:
      .....mihi Bajas
      Musa supervacuas Antonius, et tamen illis Me làcit invisum gelida cum perluor uncla Per medium frigus; sane myrteta relinqui Dictaque cessantem nervis elidere morbum Siilpluira contenmi vicus gemit, invidus aegris Qui caput et stomachimi supponere fontibus audent Clusinis, Gabiosque petunt, et frigida rura.
      In tal brano il poeta parla della virtù di queste acque fred-
      mdissime che riconosco buone contro, le malattie nervose e probabilmente contro la lenta spinite di cui soffriva Augusto. E pel fatto della guarigione suddetta disprezza le acque Termali solforose del lido di Baia, perchè non avevano per nulla migliorate le condizioni fisiche dell'imperatore e forse anche le sue, nonostante i mirteti e l'amenità del soggiorno. Le antepone anzi alle
      (1) Orazio— Epistole; Lib. i, 15.


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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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