Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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dissima e lo classifica tra le bituminose e nitrose, ed utilissime a bersi per la loro azione evacuante. E al tempo dell'impero tarito si ebbero in onore, che Flavio Vespasiano eresse in quelle vicinanze una magnifica villa. Sembra anzi che quell'Imperatore, secondo Svetonio (*), vi avesse tanta fiducia da portarvisi tutti gli anni, e ne facesse tanto abuso che, sopraggiuntagli una diarrea irrefrenabile, poco stante morì. E mentre era sostenuto dagli astanti pronunciò quel celebre motto, che un Imperatore doveva morire in piedi « ait stantern mori oportere » Dione Cassio Coccejano conferma il fatto; se non che differisce da Svetonio dicendo che Flavio Vespasiano morì presso le acque Cutilie non per diarrea, ma di febbre.
Egualmente secondo Fenobio e come anche rilevasi da una lapide di Cajo Gavio (3>:
C . GAVIVS . M F . C VERECVNDVS . C . F . MESSALAFVCINO V . S . L . M .
erano reputate salubri per gli affetti di scabbie, le acque del famoso lago di Fucino.
Che più? Le acque minerali celeberrime d'Italia frequentate al dì d'oggi erano conosciute ed adoperate in quell'epoca che vuoisi così oscura e povera di cognizioni mediche.
XVII. Le famose Acque di Abano, nel Padovano, erano le antiche Aquae Aponiae, come si rileva da questa lapide W:
C . ACVTIVS C . F . MATVRVSA . A. V . S . L . M
(1) Svetonio —• Vespasiano.
(2) Dione Cassio — Hi st. rom; Voi. n.
(3) Mommsen — Voi. i, 1653, 19.
(4) Mommsen — Voi. i, 1643,
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