Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
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Oratore, sotto un Antistio Vetere proprietario del luogo, eruppero fonti termali celebrate già da un liberto dell'Arpinate, e sperimentate ottime in qualsiasi genere di oftalmie, come anche oggi ne corre la fama.
E per non tacer nulla di quanto la storia ha raccolto su questo argomento, dirò come ai tempi di Plinio esisteva una lettera di un tal Cassio di Parma, diretta al Tribuno Marco Antonio, in cui . si magnificava la virtù antipodagrica del fiume Cidno in Cilicia.
Dal che manifesto appare come lo studio delle acque minerali, chiamate meritamente Sante, occupasse di molto i reggitori della pubblica cosa. Plinio, citando i nomi dei suddetti autori, ci ha tramandato quanto di più eminente esisteva in quei tempi per ingegno e perizia in ciò che riguardava lo studio delle discipline mediche e fìsiche, che non possono ritenersi utili se non quando mirano ad uno scopo saviamente pratico.
Nè ai Romani furono sconosciute le virtù delle acque minerali che scaturivano nella lontana Germania e nelle regioni circostanti al Danubio. Plinio W parla delle fonti termali di Baden le cui acque attinte bollivano per tre giorni : « Sunt et Mattiaci « fontes in Germania ealidi trans Rhenum, quorum haustus triduo « fervet ».
Ad altre acque minerali si soleva dare l'epiteto di salutifere, come si rileva dalla seguente lapide ritrovata nella Dacia, oggi Principati Danubiani:
NYMPHIS . SALVTIFERIS . SACRVMM . LVCILIVS . LVCILI ANVS . AVG . COL . PRO . SALVTE. SVA
ET . L . ANTISTI . ONE SIMI . AVG . COL V . S . L . M .
(1) Plinio
xxxi, cap. 2.
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