Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto

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      varie e gravi malattie, a emigrare dal tempio eli Esculapio, poca fiducia avendo nell'arte salutare del Nume.
      Migrare certum'st jam nunc e fano foras, Quando Aeseulapii jam sentio sententiam, Ut qui me nihili faciat, nec salvnm velit.
      Valetudo decrescit, crescit labor.
      %
      Questo tempio nell'isola Tiberina era anche celebre per esservi incisa in una lapide la famosa ricetta del re Antioco, specie di panacea che Plinio W chiama composizione pregevolissima « clarissimam compositionem » adoperata da quel re, come antidoto a tutti i veleni.
      Ciò verrebbe a provare che l'arte dei rimedi non solo ritenne utile l'istituzione delle tabelle cliniche negate dal Puccinotti, ma ancora di far menzione nel tempio delle forinole medicamentose più conosciute ed accreditate. Secondo Livio, un Lucrezio Pretore fece adornare di pitture il tempio di Esculapio, servendosi • del danaro ricavato dalla vendita di non so quali oggetti depredati in guerra (-) « tabulis quoque pictis ex praeda fanum exornavit ».
      Svetonio W racconta che Claudio imperatore ordinò la liberazione degli schiavi che caduti malati venivano esposti ed abbandonati nell'isola di Esculapio, dagli stessi padroni intolleranti di sostenere le spese ed i fastidi della cura « cum quidam aegra « et affecta mancipia in insula Aeseulapii taedio medendi expo-nerent, omnes qui esponerentur, liberos esse sanxit ».
      Il Nardini, commentando questo passo di Svetonio, dice che stando al senso letterario delle parole, l'editto di Claudio avrebbe compreso l'isola tutta, laddove giusta il costume greco è più probabile che riguardasse il solo tempio di Esculapio. Noi vedremo in seguitò che la prescrizione del sullodato imperatore avea per oggetto, secondo ogni più accettabile ipotesi, l'isola tutta anziché il tempio soltanto.
      (1) Plinio — xx, cap. 24.
      (2) Livio — Dee.; v, 0.»
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      (3) Svetonio — Cianci.; xxv.
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Storia della medicina in Roma
Al tempo dei Re e della Repubblica
di Giuseppe Pinto
Tipografia Artero e Comp.
1879 pagine 434

   

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