Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
«
*
— 419 —
« Si intrassem valetudinarium exercitatus et sciens aut domus « divitis, non idem imperassem omnibus per diversa aegrotantibus. Varia in tot animis vitia video et civitati curandae adhibitus sum: prò cujusque morbo medicina quaeratur ».
Di guisa che è da arguirsi che il valetudinario fosse veramente il luogo dove avevano assistenza oltre i servi anche persone di grado elevato appartenenti alla stessa famiglia, come leggesi in Seneca.
Il numero ingente de' servi che l'irrompente lusso e le grandi dovizie avevano fatto crescere, in specie negli ultimi tempi della repubblica e nei primi dell'impero, rese troppo angusti ed insufficienti i valetudinari privati. Perciò opportunamente giunse la legge di Claudio a correggere il grande abuso di possedere molti schiavi, che traeva seco conseguenze funeste. Questo editto aveva lo scopo di diminuire, come dicemmo, il numero degli uomini fuori della legge e di privare giustamente gli avari padroni dell'opera di coloro che dopo di essere caduti malati a causa dei cattivi trattamenti ricevuti, venivano, per ovviare ai fastidii della cura « taedio medendi », abbandonati in quella condizione miserabilissima.
Lo Stato avendo dovuto sostenere le spese della cura e mantenimento di quei derelitti, riconoscendo che eglino non meritavano più di tornare presso coloro che preferivano il proprio interesse a qualsivoglia considerazione, li dichiarava liberi « liberos « esse sanxit ».
Ragione è questa potentissima per ritenere che il tempio di Esculapio fosse un ospedale, giacché gli ammalati vi erano generalmente ricevuti in grandissimo numero. Ed a rafforzare l'argomento giova osservare che presso gli autori latini il luogo destinato al culto di Esculapio, veniva designato non colla voce templam ma con la parola aedes, come leggesi in parecchi Annalisti e in Livio, Dionisio, Ovidi^ Valerio Massimo, Aulo Gellio ed altri moltissimi. Con questo vocabolo simile al greco ocìoos si intende un edificio o abitazione qualsiasi. Varrone W dà ad esso
(1) Varrone — De lingua latina; Lib. ìv.
| |
Seneca Claudio Stato Esculapio Esculapio Annalisti Livio Dionisio Ovidi Valerio Massimo Aulo Gellio Varrone Lib Varrone W
|