VII
azioni deformatrici, si direbbero anelastici. Corpi perfettamente anelastici non se ne conoscono, ragione per cui la elasticità si considera come una proprietà appartenente in misura più o meno grande a tutti i corpi.
È nella natura stessa della materia quella proprietà dei corpi detta impenetrabilità, per la quale è impossibile alle particelle di un corpo di occupare lo spazio occupato dalle particelle di un altro o ad un corpo di occupare lo spazio occupato da un altro.
Tanti fatti in apparente contraddizione con questa asserzione, quando siano saggiamente interpretati, ne costituiscono la più evidente riprova. Tutte le volte perciò che un corpo si compenetra in un altro si tratta della inclusione negli spazi intramolecolari od in cavità o pori fisici di questo delle particelle costitutive o di porzioni della materia dell' altro.
La estensione e la impenetrabilità si sogliono chiamare proprietà essenziali dei corpi, perchè insite nella natura od essenza stessa del corpo. Le altre come la divisibilità, la porosità, e la compressibilità si sogliono chiamare proprietà generali dei corpi, perchè comuni in misura più o meno grandi, a tutti i corpi.
Si hanno buone ragioni per ritenere che fra le molecole costituenti i corpi si eserciti una vicendevole azione per cui esse tendono ad avvicinarsi mutuamente. La si chiama coesione.
In alcuni corpi questa coesione ha grande valore tanto da tenere strettamente unite le particelle del corpo medesimo in forte compagine; in altre ha tale valore da consentire uno scorrimento delle particelle le une fra le altre; in altri finalmente si direbbe non esistere affatto ed essere invece sostituita da una ripulsione reciproca fra le particelle che li costituiscono. Gli è che per quest' ultimo caso la coesione, che esiste ma è debole, vien sopraffatta da una forza contraria reciproca fra le particelle, che è dovuta al calore posseduto dal corpo e che fa manifestare a questo la tendenza di occupare uno spazio sempre più ampio (espandibilita). I tre casi suindicati corrispondono a tre stati d'aggregazione della materia che ricevono le denominazioni speciali di stato solido, stato liquido e stato aeriforme.
Allo stato solido i corpi hanno una forma ed un volume determinati, offrono una resistenza più o meno grande alla rottura, e non è possibile modificare la posizione rispettiva delle molecole loro senza esercitare su di essi degli sforzi energici. Il vetro che costituisce un bicchiere nel quale sta dell'acqua è un corpo solido. L'acqua invece è un corpo liquido. Un nostro dito può penetrare facilmente in essa; se la si versa in un altro vaso, essa si adatta al nuovo ambiente cambiando forma, sebbene conservi inalterato il suo volume. Nei liquidi di fatti si ha questa particolarità saliente, che hanno volume determinato, ma non hanno la forma propria, così che prendono la forma del recipiente che li contiene, in virtù della scorrevolezza delle particelle che li costituiscono.
Allo stato gassoso i corpi non hanno più nè forma nè volume proprio. Le molecole di un gas possono spostarsi con minimo sforzo ; esse si diffondono senz' altro nello spazio che loro è offerto ripartendovisi uniformemente. Inoltre essi tendono ad aumentare il loro