Stai consultando: 'Nozioni di Fisica ', Lavoro Amaduzzi

   

Pagina (28/215)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (28/215)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   21
   Fig- 29.
   aventi lo stesso punto d'applicazione (o punti rigidamente collegati fra di loro), la stessa direzione, e le une un verso, le altre un verso opposto.
   Basterà diffatti comporre fra loro prima quelle che hanno un verso, poi, fra loro, quelle che hanno verso contrario, finalmente comporre fra loro le due risultanti parziali ottenute.
   4. Forze ad angolo. Regola del parallelogrammo. Meno semplice è il caso della composizione di due forze applicate ad uno stesso punto ed aventi diversa direzione come le due PA e PB della Fig 29.
   Non vi è altra via se non quella di interrogare la esperienza. Due forze in tali condizioni si possono realizzare applicando (Fig. 30) agli estremi liberi di due fili fissati in O attorno ad un perno e passanti sulle gole di due carrucole due pesi differenti. Questi pesi rappresentino due forze aventi l'una il valore di 40 gr. e l'altra il valore 60 gr., applicate in O e aventi direzioni facenti angolo fra loro. Togliendo il perno in O il sistema delle due forze determinerebbe un certo effetto che sarebbe prodotto nella stessa maniera dalla risultante delle forze stesse.
   Per avere un' idea di questa risultante basterà avere un' idea della forza capace di fare equilibrio (§ 23), che è poi quella capace di far equilibrio alle due Fl e F2 prese assieme. Capovolgendo quindi il senso di questa forza si avrà la risultante cercata. Orbene, la forza capace di fare opposizione alla Fl ed Ft prese assieme si potrà trovare per tentativi, applicando in O mediante un filo un peso conveniente così da ottenere che O, senza il sussidio del perno, si mantenga in equilibrio.
   Nel caso nostro occorrerà, ad esempio, un peso di 80 gr.
   Orbene, rappresentiamo adesso graficamente su un foglio posto dietro i fili le tre forze Fv F2 ed F} che si fanno equilibrio. Avremo i segmenti OA, OB, OC. Capovolgiamo la forza F3 per avere la risultante cercata, é congiungiamone l'estremo coi punti A e B. Otteniamo per tal modo un parallelogrammo ARBO che ha per lati OA ed OB e per diagonale la OR.
   Questo risultato si ottiene sempre, qualunque sieno i pesi adattati agli estremi dei fili che passano sulle gole delle due carrucole e- per varie posizioni del punto O. Si può quindi dire: la risultante di due forze ad angolo agenti su di uno stesso punto è rappresentata in grandezzaf, direzione e verso dalla diagonale del parallelogrammo costruito sui segmenti rappresentativi delle due forze.
   Per veder questo si può operare anche in modo diverso (Fig. 31).
   Prendiamo due dinamometri a spirale fissati per l'anello su di
   Fig. 30.