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Ma se il cavallo trascina il carro, il buon senso ci mette fuori di dubbio che esso compia un lavoro.
E in generale si può dire che si compie un lavoro quando si vince una forza, che potremo chiamare resistenza, lungo un certo tratto.
Si supponga che un operaio trasporti cinque mattoni dal pian terreno al primo piano di una casa. I cinque mattoni avranno un certo peso che potremo ritenere applicato al centro di gravità del sistema. Quando essi sono al piano terreno questo centro di gravità ha una posizione ; quando sono stati trasportati al primo piano il centro di gravità ha una posizione più elevata. L' operaio che ha operato il trasporto ha vinto una resistenza (peso dei mattoni) spostandone il punto di applicazione per un certo tratto (dal pianterreno al primo piano). Ha perciò eseguito un lavoro.
Si possono però immaginare dei casi di eccezione e preparati ad arte, nei quali una forza compia un lavoro senza vincere una resistenza. Cosi non si vince alcuna resistenza collo spostamento verticale nel vuoto di un corpo che obbedisce all' azione della gravità. È la gravità che in questo caso opera uno spostamento del corpo e conseguentemente del proprio punto di applicazione sul corpo. Essa compie indubbiamente un lavoro nel senso ordinario della parola.
Diremo quindi in generale che si compie un lavoro quando una forza effettua uno spostamento del proprio punto di applicazione.
Nel caso considerato dell' operaio che trasporta i mattoni, evidentemente ci troviamo di fronte a questa circostanza, che prima di tutto bisogna equilibrare la resistenza con una forza opportuna che è la forza muscolare dell' operaio, e poi valersi della energia di questi per operare il sollevamento. E come si ha lo spostamento del punto di applicazione della resistenza nel compimento del lavoro, si ha lo spostamento anche del punto di applicazione della potenza. Cosicché per stare nel campo generale potremo riferirci a quest' ultima forza che è per noi la forza attiva, dicendo che essa compie un lavoro perchè sposta il suo punto d' applicazione nel corpo, ed anche il corpo, di un certo tratto.
Il lavoro è proporzionale all' intensità della forza che equilibra la resistenza, è proporzionale allo spostamento e non apparisce dipendere da alcun altro elemento se lo spostamento avviene nella direzione della forza. Si può quindi ritenere che in questo caso il lavoro sia espresso dal prodotto della forza per lo spostamento.
Cosicché si potrà scrivere la relazione:
L = Fs. (16)
Se ci si riferisce alla resistenza, il lavoro corrispondente è espresso in valore assoluto da
L = Rs. (17)
Unità di misura del lavoro - Chilogrammetro - Erg - Joule. Se la forza si esprime in chilogrammi e Io spostamento in metri, il lavoro viene espresso in chilogrammetri ; essendo il chilogrammetro (unità pratica di misura del lavoro meccanico) il lavoro che bisogna effettuare per elevare un chilogrammo alla altezza di un metro.
Gli scienziati usano spesso come unità di misura del lavoro, il