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lavoro effettuato da una dina che opera lo spostamento di un centimetro lungo la propria direzione, e la chiamano erg. Si usa anche il Joule che equivale a 10' erg.
§ 49. Caso in cui lo spostamento è ad angolo sulla direzione della forza - Lavoro motore e lavoro resistente. —
La direzione dello spostamento, come nel caso dell' operaio che non ascenda verticalmente, è spesso differente dalla direzione della forza e questo avviene quando insieme alla forza che si considera, altre ne agiscono sul corpo.
Tutti abbiamo visto nelle stazioni dei cavalli attaccati a vagoni che non possono spostarsi se non lungo la strada ferrata. Più la direzione lungo la quale esercita la trazione il cavallo è differente da quella della strada, più il cavallo è obbligato a tirar forte per spostare il vagone. Se il cavallo tirasse perpendicolarmente alla strada non lo farebbe spostare. L'effetto utile è dunque tanto minore quanto più grande è l'angolo che fa la direzione della forza colla direzione dello spostamento : quando questo angolo è retto 1' effetto utile è nullo. In maniera analoga si ragionerà a proposito del lavoro.
E facile vedere che il lavoro è misurato o dal prodotto dello spostamento per la proiezione della forza sulla direzione dello spostamento,
o dal prodotto della forza per la proiezione dello spostamento sulla direzione della forza (Fig. 64).
Se si trasporta orizzontalmente un peso, il lavoro compiuto non è affatto misurato dal prodotto del peso per il cammino percorso. Ad esempio, un carico pesante 65 chili che sia stato spostato per 30 chilometri, ossia per 30000 metri, non ha fatto per nulla effettuare un lavoro di 65x30000 = 1950000 chilogrammetri. Sen-brerebbe poi d' altro canto che la sola forza agente in questo caso fosse il peso che è verticale, vale a dire perpendicolare allo spostamento, e che quindi il lavoro compiuto fosse nullo. Ma in realtà, come presto vedremo, dal fatto che si incontrano necessariamente degli attriti, entrano in esercizio delle resistenze orizzontali da vincere, e quindi il lavoro non è nullo.
L' esperienza mostra che su una strada e con una vettura ordinaria gli attriti da vincere, per produrre il movimento orizzontale, equivalgono ad una forza uguale circa ai 35 millesimi del carico. Così per tirare una vettura di una tonnellata occorre esercitare una forza di 35 chilogrammi circa, vale a dire produrre un lavoro di 35 chilogrammetri per metro di spostamento. Su una strada ferrata, la resistenza non è che i 3 millesimi del carico, ossia corrispondente ad uno sforzo di 3 chilogrammi per tonnellata e ad un lavoro di 3 chilogrammetri per metro di spostamento.
Anche una resistenza dovuta all' aria che si attraversa, ostacola il moto orizzontale, e lo sa bene chi è uso a correre in bicicletta.
Quando si compie un lavoro sono dunque ordinariamente in conflitto due forze: la resistenza che si vince e la forza che si impiega per vincerla e che si può chiamare forza motrice. Il lavoro può rife-