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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   rirsi o all' una o all' altra ; nel primo caso lo spostamento avviene in senso opposto a quello della forza che si considera, mentre nel secondo caso avviene nello stesso senso. Si tratta nel primo caso di lavoro resistente e ne! secondo di lavoro motore.
   Si suole rappresentare con un numero negativo il lavoro resistente e con un numero positivo quello motore. Se la forza forma un angolo collo spostamento, il lavoro è motore o resistente se la proiezione dello spostamento sulla direzione della forza ha lo stesso senso o senso contrario
   di quello della forza, ossia >_
   se l'angolo è acuto o ot» fvj ~ F'
   Fig. 65. tuso (Fig. 65 e 66). Fig. 66.
   § 50. Energia - Forza viva. — In un corpo si debbono considerare la materia che Io costituisce e la energia da esso posseduta, intendendosi per energia la possibilità o meno che esso abbia di produrre del lavoro meccanico. Una laminetta di acciaio, ad esempio, può trovarsi in due condizioni diverse: può cioè essere in tensione o no.
   Neil'un caso e nell'altro il corpo contiene la stessa quantità di materia, ma non ha la medesima quantità di energia, perchè la molla tesa è in condizioni tali da poter produrre distendendosi un lavoro che non può produrre allorquando non sia in tensione.
   Un sasso collocato quietamente in una certa posizione dello spazio, ove si trovi ad esempio la mano di una persona, ha la stessa quantità di materia di quella che avrebbe se raggiungesse la stessa posizione per libera caduta dall' alto o perchè lanciatovi da una posizione lontana, ma non possiede nei due casi la stessa quantità di energia, come può ben constatare una persona che lo riceva nei due casi sulla mano. Nel secondo caso ha la possibilità di compiere un lavoro che non può compiere nel primo.
   La spada sospesa sul capo di Damocle costituiva una minaccia perchè sospesa. Avrebbe lasciato Damocle più tranquillo se fosse stata senz' altro appoggiata sul suo capo. Gli è che, se nell' un caso e nell'altro la quantità di materia contenuta nella spada sarebbe stata la stessa, non cosi sarebbe stato della energia da essa posseduta. Nel primo caso la spada aveva la possibilità di compiere... un lavoro che non avrebbe posseduto nell' altro caso.
   Dalla considerazione dei pochi esempi qui riferiti risulta chiaro che la energia posseduta da un corpo può dipendere dal movimento che essa possiede, oppure dalle condizioni speciali nelle quali si trovi la sua materia per la posizione dell' insieme (corpo sospeso) o per la posizione relativa delle varie parti (molla).
   Può dunque possedere un corpo energia di movimento, ovvero energia di posizione. Quest'ultima è come in serbo nel corpo, in potenza, e perchè il corpo la esplichi producendo un lavoro, deve il corpo mettersi in movimento. La si chiama anche energia potenziale. La energia di movimento, detta cinetica, è pronta sempre per la attuazione del lavoro e però vien da qualcuno chiamata attuale.
   II suo valore è dato dal semiprodotto della massa del corpo che la possiede per il quadrato della velocità del corpo medesimo. A sif-