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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   in vario modo e con manovra diversa a seconda dei generi di veicoli.
   Nelle ordinarie carrozze si sa da tutti come il cocchiere raggiunge 1' intento. Nei treni ed in altri veicoli si usano dispositivi più o meno complessi, dei quali avremo occasione di parlare in altri luoghi più avanti.
   Abbiamo detto che si hanno anche altre resistenze passive oltre agli attriti. Sono dovute al mezzo fluido circostante, liquido o aeriforme, e sono più forti quelle derivanti dai liquidi di quelle derivanti dai gas. In genere sono tanto più grandi quanto più denso sia il fluido (gas o liquido) attraversato. Si chiamano resistenze del mezzo.
   Per i gas, o, più precisamente, per 1' aria, in quanto le esperienze e le misure si son fatte per 1' aria, si può all' incirca ritenere :
   1. Che per una debole velocità la resistenza sia proporzionale alla velocità.
   2. Che per una grande velocità sia proporzionale alla seconda potenza della velocità.
   3. Che per una velocità grandissima (caso dei proiettili lanciati dai nostri fucili moderni) sia proporzionale a potenze di più in più elevate della velocità.
   Inoltre si ha :
   4. Che per un piano resistente che si muove secondo una linea retta ad esso normale, la resistenza è proporzionale all' estensione del piano.
   5. Per un piano resistente inclinato sulla direzione dello spostamento, la resistenza varia al variare dell' angolo di inclinazione del piano sulla direzione dello spostamento.
   6. Per superfici di forma diversa dalla piana la resistenza, a parità di tutte le altre condizioni, è varia per le varie forme.
   Sono numerose le applicazioni della resistenza dei fluidi nella scienza pura e nell' industria. Ci limiteremo a citare la propulsione della barche e delle navi per mezzo dei remi, delle ruote e delle eliche, e la direzione loro per mezzo del timone.
   CAPITOLO Vili.
   LE MACCHINE SEMPLICI E LA BILANCIA.
   § 54. Macchine. — In certi casi della pratica occorre, o di fare equilibrio a certe forze dette resistenze, o di spostarne il punto di applicazione, di vincerle cioè per un certo tratto, valendosi di altre forze chiamate potenze, che possono avere intensità diversa da quella delle prime o possono non essere direttamente opposte alle prime.
   Ci si vale di apparecchi che fanno da intermediari e che si chiamano macchine.
   La trasmissione degli effetti delle forze nelle macchine si opera per mezzo dei loro organi, parti solide collegate fra di loro e che reagiscono le une sulle altre.
   Si suole fare distinzione fra macchine semplici e macchine composte, le prime costituite da un solo organo, le altre da più organi, ciascuno dei quali è di per sè una macchina semplice.