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Fig. 80. Fig. 81. - Verricello
L. AMADUZZI - I. T.
libero della
(Fig. 77).
stessa fune, e la resistenza è applicata al gancio della staffa
La puleggia fissa può considerarsi come una leva di primo genere a braccia uguali, quindi si può dire che per l' e-quilibrio della puleggia fissa occorre che la potenza sia uguale alla resistenza. La cosa può verificarsi sperimentalmente (Fig. 76) attaccando un estremo della fune ad un dinamometro e attaccando all' altro estremo {j, della fune un peso. La tensione
IP della molla del dinamometro uguaglia
J,r_ il peso attaccato.
ff§§ Nella puleggia mobile si ha che
Fig. 77. mentre un capo della fune è attaccato
ad un punto fisso, la potenza P agisce all'altro capo e la resistenza sulla staffa. Nel caso che i due tratti di fune siano paralleli, la puleggia tende a girare intorno al punto in cui s'appoggia al ramo fisso della fune, e si può quindi considerare come una leva di secondo genere, avente per braccio della potenza il diametro e per braccio della resistenza il raggio della carrucola. Per l'equilibrio occorre dunque che la potenza stia alla resistenza come il raggio sta al diametro, ossia come 1 a 2; in altre parole, per /'equilibrio di una puleggia mobile coi tratti di fune paralleli occorre che la potenza sia uguale a metà della resistenza. Per verificarla (Fig. 78) si sospende per es. alla staffa 1 kg. e si attacca alla fune un uncino di un dinamometro : questo segna allora mezzo chilogrammo. Spesso si usano associazioni di puleggie come il polispasto (Fig. 79).
Tornio o asse nella ruota. Le stesse condizioni di equilibrio della leva ha il tornio o asse nella ruota, cilindro girevole intorno al proprio asse, il quale
IcU. Fig. 78.
Fig. 79.