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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   198
   Regione Oggetto Immagine
   I. lì. in. IV. Nella la regione e reale. » 2a » » » 3a » ' » » 4' » e virtuale. Nella 2a reale, capovolta e più piccola. » la » » e » grande. » 4a virtuale, diritta e » » » 3a reale » e » piccola.
   § 196. Specchi sferici convessi. — La costruzione delle immagini date dagli specchi convessi porta a stabilire come essi diano in ogni caso ed a meno di artifici speciali, immagini virtuali, diritte e più piccole degli oggetti luminosi ; tanto più piccole quanto più gli oggetti siano lontani dallo specchio. La massima distanza al di dietro dello specchio in cui appariscono le immagini è la distanza focale principale.
   § 197. Formule degli specchi sferici convessi. — Per gli specchi convessi vale la medesima formula data per gli specchi concavi, purché si cambi il segno a p. Si possono considerare anche per essi 4 regioni: la la va dall'infinito a sinistra a C, la 2a da C al fuoco, la 3a dal fuoco ad O e la 4a da O all' infinito a destra.
   Consideriamo un punto luminoso P posto sull' asse. Se P è reale, cioè è nella la regione, l'immagine si trova nella 2a ed è virtuale, se P è nella 2a dovrà essere virtuale e la sua immagine sarà nella 1' e reale. Se P è nella 3' sarà virtuale e l'immagine che verrà nella 4a sarà pure virtuale, e finalmente se P è nella 4a 1' immagine sarà nella 3' pure virtuale. Cioè le regioni e tutto quanto si è detto per gli specchi concavi è invertito.
   § 198. Dimostrazione sperimentale delle proprietà degli specchi concavi e convessi. — Queste leggi dette si possono confermare sperimentalmente prendendo come oggetto luminoso una freccia colla punta rivolta verso 1' alto e disegnata sul diaframma trasparente di una lanterna. Essa freccia in realtà è un' ombra nel disco luminoso. In tal caso le immagini reali sono nell' aria davanti allo specchio e si possono raccogliere sopra un diaframma, mentre le virtuali si osservano nettamente coli' occhio. Avvicinando od allontanando lo specchio, il che equivale ad avvicinare od allontanare l'oggetto, si realizzano tutti i casi possibili tanto per gli specchi concavi che pei convessi. Per realizzare il caso di un oggetto virtuale si ricorre ad una lente (di cui vedremo in seguito le proprietà), la quale sul cammino della luce tende a formare un' immagine dell' oggetto luminoso su di un diaframma. Se collochiamo uno specchio concavo fra la lente e il diaframma, questa immagine considerata come oggetto rispetto allo specchio si troverà nella sua 4a regione e darà quindi un' immagine, che si troverà davanti allo specchio nella 3a regione, che sarà reale e quindi si potrà raccogliere sopra uno schermo.
   D' ordinario noi siamo abituati a vedere cogli specchi le immagini virtuali, non le reali per cui quando abbiamo davanti uno specchio che dà luogo ad un'immagine reale, la quale si formi davanti ad esso, noi la crediamo virtuale, e ci sembra di vederla entro lo specchio. Per vedere che in realtà questa immagine è sospesa nell' aria bisogna usare qualche artifizio, ad esempio nascondere il contorno dello specchio collocando quest'ultimo, al di là di un diaframma con una conveniente apertura. In tal caso, calcolate bene le distanze e guardando attraverso 1' apertura da una posizione opportuna, si vede la propria immagine sospesa in corrispondenza dell' apertura. Si può fare anche un' altra esperienza. Ponendo un candeliere vuoto davanti ad uno specchio concavo, ed una candela in una data posizione, tale che la sua immagine prodotta dallo specchio vada a formarsi al disopra del candeliere, ponendosi davanti allo specchio in un punto O, sembrerà di vedere la candela posta sul candeliere, mentre in realtà non v' è.