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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ebbene, colla fiamma colorata in rosso dal sale di litio il fascio viene deviato dal prisma meno che col sale da cucina e colla fiamma colorata dal sale di stronzio si ha della luce azzurra più deviata ancora.
   La deviazione prismatica è dunque diversa, a parità di tutte le altre circostanze per le diverse luci colorate.
   Lasciamo adesso gli artifici e usiamo attraverso al foro A un fascio di luce bianca che, salvo il colore e la intensità luminosa, sostituisca i fasci precedentemente considerati. Sarà luce del Sole o luce di una lampada elettrica ad
   arco.
   Ebbene, con questa luce si ottiene (Fig. 335) sul diaframma di cartone bianco, un po' più sotto del luogo dove il fascio dà — quando non si usa il prisma — una chiazza bianca, una bella striscia variamente colorata che contiene Fig- 335-
   tutte le sfumature possibili dal rosso
   all' aranciato, al giallo, al verde, all' azzurro, all' indaco, al violetto. Si tratta della impressione sul diaframma di un ventaglio di raggi variamente colorati emergenti dal prisma.
   Il fenomeno è detto di dispersione della luce, e si spiega facilmente ammettendo che la luce che noi chiamiamo bianca sia una luce composta da un'infinità di luci semplici tutte colorate. Il prisma deviando, come abbiamo detto, in misura diversa le diverse luci colorate, separa, in conseguenza di questa diversa deviazione che opera, le varie luci colorate semplici costituenti la luce bianca, le distribuisce in ventaglio, e questo, cozzando sullo schermo, dà quella impressione variamente colorata che riceve anche il nome di spettro. Lo spettro apparisce, se lo si osserva senza attenzione, colorato da poche luci, che un tempo anzi si ritennero sette (rossa, aranciata, gialla, verde, azzurra, indaco, violetta). Osservato invece con attenzione si nota in esso la successione di infinite luci : tutte quelle che occorrono per procedere con sfumature continue dal rosso al verde al violetto. v
   Ma il prisma devia verso la base un fascio di luce che lo attraversa in causa delle due rifrazioni che successivamente avvengono per il fascio di luce sulla faccia di incidenza e su quella di emergenza. Bisognerebbe, al fine di spiegare la deviazione diversa Per 'e diverse luci colorate, ammettere che il fatto primitivo della rifrazione avvenisse, fissi i due mezzi, in misura diversa per le diverse luci colorate semplici.
   Orbene, è proprio così che avviene ; ma il lettore crederà sulla nostra parola in quanto ci sarebbe difficile convalidare qui la asserzione.
   segue che il bel fenomeno della dispersione della luce è una conseguenza del fatto che la rifrazione semplice a parità di tutte le circostanze si effettua in misura diversa per le diverse luci colorate semplici.
   X Si sono immaginate numerose esperienze per convalidare 1' idea della complessità della luce bianca.
   Fra esse merita di esser citata la esperienza detta del disco di Newton: esperienza di sintesi perchè tende a provare la formazione della luce bianca colla fusione delle supposte luci semplici componenti. La esperienza del prisma costituisce invece una analisi della luce bianca, Jn quanto mira alla separazione di essa nelle luci semplici costituenti.
   'er intendere la esperienza del disco di Newton bisogna sapere c»e nel nostro occhio le impressioni luminose non sono istantanee,