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solare apparisce rossa se guardata per trasparenza e si mostra verde alla superficie per la luce di fluorescenza che diffonde.
La fluorescenza è più spesso e specialmente eccitata dalle radiazioni ultraviolette, ma in certi corpi è determinata anche da altre radiazioni della regione visibile dello spettro.
Da lungo tempo su un minerale comune nei dintorni di Bologna si osservò un fenomeno consistente in questo, che mantenendo quel minerale per qualche tempo alla luce lo si aveva poi luminoso quando veniva posto dopo all'oscurità. Si trattava di un qualche cosa di analogo a ciò che mostra il fosforo. Questo corpo difatti è luminoso nella oscurità in virtù di un fenomeno chimico che non si manifesta invece nella fosforescenza vera e propria, la quale apparisce fenomeno fisico e nella quale consiste il fenomeno presentato dal minerale suindicato.
Ad ogni modo, per l'apparente analogia alla quale si è accennato, il minerale si chiamò fosforo di Bologna, ed il fenomeno in esso osservato si disse fosforescenza.
Sono fosforescenti : il solfuro di calcio, il solfuro di bario e il solfuro di stronzio, il diamante e molti altri corpi.
La durata della fosforescenza è variabilissima a parità di illuminazione per le diverse sostanze fosforescenti. Per qualche corpo è di giornate intere, per qualcuno di ore e per qualche altro infine di minuti o di secondi.
Non vi è bisogno della luce bianca per produrre il fenomeno della fosforescenza. Si può ricorrere a luci semplici colorate. Servono bene in genere solamente le luci dell'estremo violetto e le radiazioni ultraviolette. La luce di fosforescenza è però diversa per colore da quella che eccita il fenomeno. Si trova sempre fra le luci dello spettro che sono più verso 1' estremo rosso della luce eccitatrice. E varia da corpo a corpo oltre che secondo lo stato fisico.
^ § 205. Spettri. — Lo spettro che si ottiene colla luce proveniente da un corpo solido e da un corpo liquido qualunque incandescente, è uno spettro quale è quello descritto, costituito cioè da tutte le radiazioni procedenti con sfumature continue dal rosso, al verde, al violetto. E quindi, come si dice, uno spettro continuo.
Lo spettro invece di un gas o di un corpo reso aeriforme e luminoso mediante un becco a gas opportuno, o mediante una scarica elettrica, è costituito da un numero più o meno grande di radiazioni semplici separate da intervalli estesi oscuri. E, come si dice, discontinuo.
La luce degli aeriformi non è dunque cosi complessa come quella dei solidi o dei liquidi. Ed è, per giunta, caratteristica dei corpi che la emettono in quanto gli spettri ottenuti nelle stesse condizioni dalla luce emessa dai diversi corpi son tutti differenti da corpo a corpo e per uno stesso corpo sempre uguali. Come si ottengono spettri caratteristici detti di emissione analizzando direttamente la luce emessa dai corpi, così si ottengono per certi corpi spettri caratteristici detti di assorbimento analizzando la luce bianca che abbia attraversato i corpi medesimi. (Vedi una Tavola relativa agli spettri).
Interessante spettro di assorbimento è quello della sostanza rossa che colora il sangue e quello della sostanza verde che colora le piante.
Ma non va dimenticato di notare che lo spettro della luce solare, a prima vista continuo, è in realtà discontinuo e le discontinuità sono date da righe nere di assorbimento indicate per la prima volta dal Fraunhofer e dette perciò righe del Fraunhofer. Ma perchè di assorbimento?
Bisogna sapere che un corpo aeriforme incandescente emette quelle stesse radiazioni che può assorbire. Cosi una fiamma a sodio assorbe le radiazioni gialle che può emettere. Il Sole con ogni probabilità è costituito da una massa intensa che emette tutte le radiazioni possibili, e da una massa aeriforme circostante che assorbe un buon numero di tali radiazioni. Là dove queste radiazioni dovrebbero trovar posto nello spettro solare si ha un intervallo nero.