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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 5 —
   ebbe piena fiducia nella sapienza amministrativa del marito. E, mentr'era gestante del primogenito, visse agitatissima pe' commovimenti politici.
   I fatti sono noti: La mattina dell'8 febbraio 1798, fìecanati fu occupata da due colonne di milizie francesi, che vi proclamarono la Repubblica e presero a taglieggiare la città aspramente. La paura, in che visse quella gentildonna di Adelaide, deve essere stata molto grande, se si pensa che non vi fu depredazione che da quegli stranieri non venisse esercitata. Il capitano Grillet non ebbe ritegno, a notte tarda, mentre la famiglia Leopardi cenava, di farle cavare dalla rimessa una carrozza, che era costata ben cinquecento scudi; e, senza complimenti, se ne impossessò per suo uso e consumo (Autobiogr., 92-95).
   E proprio in quello stesso anno, Monaldo ebbe la mala ispirazione di tentare di rifarsi del suo dissesto economico. Comprò, a IO scudi l'uno, cinquecento rub-bia di grano, di cui metà a debito. Questo, unito a quello delle sue terre, ammontava a circa mille. Se-nonchè i prezzi calarono, ed egli ne dovette vendere-ottocento rabbia, a-scudi sette e mezzo, ad un canonico di Ancona, per la Municipalità, ricevendone in acconto ottocento scudi. I prezzi ribassarono sempre più; e, quand'egli pensava di chiamare in giudizio il debitore, ecco un ordine del generale francese, Comandante in Ancona, con il quale gli fu ingiunto di restituire immantinente il denaro avuto. Se non lo avesse fatto, era pronto il mandato d'arresto (Autobiogr,105 a 108).
   Quanto non sarà stato sensibile, in quelle contingenze, il patema d'animo della sposa di Lui, la quale, incinta com'era, trepidò che, da un momento all'altro, le potesse venir messo in ferri il consorte e spedito in fortezza?
   3. — In questi trambusti, il Nostro vedeva la luce