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Le prime origini della lingua italiana
Biblioteca del Popolo

Sonzogno Milano, pagine 63

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LE i'UIME ORIGINI
   Se le invasioni barbariche ebbero influenza nello svolgimento della nuova lingua, questa non deve intendersi nel senso di fusione o sostituzione della lingua dei vincitori a quella dei vinti, bensì in quello di aver fatto tacere il latino urbano, e dato perciò un maggior sviluppo al rustico o popolare.
   Il tentativo di Carlomagno di far rivivere la latinità colla fondazione della scuola Palatina e col capitolato del 789 che ordinava l'insegnamento della grammatica, fu vinto dalla forza superiore delle cose; tuttavia ritardò lo sviluppo del volgare, ed è probabile che senza questo tentativo il latino rustico avrebbe sostituita molto prima la lingua scritta. Esso diede origine ad una lotta fra il latino scritto ed il popolare, la cui conseguenza fu il latino del basso impero. Gli scrittori di questo tempo, non solo crearono dei nuovi vocaboli, ma alterarono pure grandemente la forma di quelli già esistenti, e fecero dare un gran passo alla trasformazione della lingua in volgare italico. Gran parte di tali vocaboli nuovi rimasero nella nostra lingua. 11 latino del medioevo è una fonte inesauribile di queste nuove forme.
   Per queste ragioni e per esser il latino in casa propria, e quindi più difficile a trasformarsi, per il diffondersi di una nuova religione che usò nelle sue manifestazioni il latino sebbene corrotto, e per la credenza universalmente sparsa che solo il latino fosse adatto ad essere scritto e parlato dalla gente colta, fu ritardata per secoli la formazione del nostro volgare.