DKLLA LINGUA ITALIAN* 3'J
Dal 700 al 900 si usavano già dei modi di dire che palesavano il lento svolgersi del volgare:
de suprascripto casale palatiolo « in via pubblica, et per ipsam viavi ascendente in suso » cui de uno Intere decorre via publica « de uno latere corre via publica » locus dui voeatur Palagiolo... abeat in simul casa Ma gnacioli « in fondo Veterana Gasale, qui voeatur tì-ra-nariolo » uno capo tene in vinea de filio qm. Lopardi « et per singulos annos gustare corion dava in ipsa casa » Per singulus annos reddere débeamus vobis una Iurta, duo pullo et anijnale, valente dinari septe » vendo Ubi una casa mea massariccia, quem habeo in loco Puìnift, ubi resede Ouriprandulo massario meo < decimus de Villa quac voeatur Casale grande ».
Il periodo più antico prettamente italiano si trova nella. Carta capuana del 9G0 o vi è ripetuto quattro volte. Ecco il primo periodo volgare che conosciamo-,
Sao fa) kellc terre per lcclle fini qua lei contine trenta anni le possette parte suncti benedir,ti.
Queste parole si trovano nel placito del giudice capuano Arechino, che deve definire una lite di confini fra il monastero cassinese ed un tal Rudelgrimo di Aquino. I testimoni che devono deporre ripetono quattro volte la forinola.
11 secondo periodo volgare è posteriore al primo di quattro anni, e si trova in un placito che ha luogo in Teano, dove il proposto o custode Giovanni vuol far riconoscere al giudice di Teano l'appartenenza di certe terre al suo convento, ed anche qui i testimoni ripetono quattro volto una formola volgare quasi identica alla prima:
Sao eco Icelle terre fini que tebe mostrai trenta anni le possette parte Sanctae Mariae.
I due periodi citati sono importanti anche perchè mostrano che il volgare nostro era già in uso nel popolo.