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Le prime origini della lingua italiana
Biblioteca del Popolo

Sonzogno Milano, pagine 63

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DKLLA LINGUA ITALIAN*
   3'J
   Domila tan vos ai preguda sius platz, qu'amar me rolliate, qae sui vostr'endomematz, quar etz pros et enseignada è totz bos prctz autreiatz ; per qucm piai vostr'amistatz. Quar etz cn totz faitz corteza, s'es mos cors en vos ferinatz plus qu'en nulha genoesa : per qu'cr merces, si m'amate ; e poi serai milhs pagate que s'era mia la ciutaz ab l'aver qu'ij es ajostatz Beh genoes.
   Fujar, voi no se corteso che me cardajai de co; che nccnte non farò anzi foss'oi voi apeso, vostr'amia non serò certo ja v'escarnirò provenzal malagurado, tal enojo ve dirò, sozo, mozo, escalvado; ne ja voi non amaro ch'eo chiù bello mari ho che voi no se, ben lo so.
   Dai frammenti di un libro di banchieri fiorentini, scritto nel 1211:
   M.CC.X1. Aldobrandino l'etro e lìuonessegnia Falkoni no dino dare katuno in tutto libre L1J per livre diciotto d'imperiali mezani, a ìi-ascione di trenta e cinque, meno terza, ke demmo loro tredici dì anzi kalende luglio, e dino pagare tredici dì anzi kalcnde luglio; se più stanno, a UH denari libre il mess, quanto fusse nostra volontade. Testimoni Albertó Baldovini e Quitieri Alberti di porte