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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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gitale di guasto, senti precisamente che Santpsilia disse: Che cosa è? qui ci è repubblica a Ella rispose: Amerei meglio la Repubblica che » il governo di quello infame Vittorio Emmanuele , » e seguendo a discorrere su quel tuono. Sentì poiché diceva che essa non si era fatto il visto di partenza al passaporto, perchè non suddita Italiana. Ed io presa tale occasione giunta ad (soletta le domandai che mi mostrasse il passaporto, il che subito fece ma quanto attesa delta irregolarità io la invitai a discendere per visitare i suoi effetti, impallidì, e cercava svignarsela invitandomi a passare dalt altra parte del confine ed eseguire al di là detta visita col pretesto di non voler perdere il convoglio. Al che io non acconsentendo si adattò a discendere, ed affettava franchezza, ma si vedeva chiaramente che era molto turbala. Domandata se avesse delle lettere rispose negativamente; al che l'applicato Persino dicendole che mettesse fuori la lettera che teneva nella saccoccia del raglan, la cacciò dopo rei-terate istanze, ed io apertola vidi che era dell'ex Consigliere Roberti diretla a Francesco Secondo. E seguitando la perquisizione trovai in un pacco di quelle molte altre lettere, sebbene essa abbia sempre risposto che non avea più altre lettere. E non potendosi là esaminare tutte quelle lettere, massime che si faceva molta folla, invitai la principessa a venire in Questura ove si trasportò tutto il suo bagaglio: e la vidi che fra una quantità di lettere che riteneva la principessa, e visitata in Questura se ne ritrovarono due in cifre dirette a padre Clarenzio da Viterbo e vi era anche un sopraccarta con indirizzo al duca Caracciolo di Brienza scritti su fogli di carta di formato diverso, e con inchiostro di color diverso, mi pare che una fosse spiegata, in una lettera, e l'altra in un altro. Rivedendole le conoscerò.
Previo giuramento dal testimone prestalo a norma di legge, rammoslrategli le due lettere in cifre e sopra carta suindicati.
Rispose - Queste lettere e sopraccarta sono precisamente quelle di cui ho fatto parola.Quella più grande si conteneva mi ricordo precisamente in delta sopraccarta coll'indirizzo al duca Caracciolo di Brienza. La principessa diceva che le aveva ricevule dal cavalier Quattromani.
E siccome io anche procedetti alla perquisizione fatta in casa del Quattromani riconosco e confermo il contenuto nel lettomi verbale del 14 gennajo ultimo da me firmalo , come pure riconosco tutte le carte sequestrate in delta perquisizione, nonché le prove de' caratteri eseguiti in mia presenza dalla signora Quattromani e dalla signora Sofia de Medici e le firme da essa e da noi esposte al margine del Registro giornale in segno di riaognizione della propria scrittura, il lutto pure qui rammostratomi.
E previa lettura e conferma si sottoscrive apponendo la sua
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