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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

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a cura di Federico Adamoli

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   di Francesco II a Roma) è segretario della Consulta o della Presidenza e dev'essere di nome Guglielmo. Un altro che dimora a Napoli nella strada Monte di Dio come il primo dev'essere di nome Gaetano, ed un terzo che va e viene da Roma chiamasi Filippo. Tale famiglia fu sempre reputata da tutti di sentimenti allora Borbonici quantunque ne' loro atti siano stati talmente circospetti sempre, da non lasciarsi cogliere in fallo.
   Rammento che uno di essi Ferri, forse sarà il Filippo stesso firmò la nota pronto de' nobili Napolitani, venne pubblicata in Francia contro il governo attuale.
   Esso Filippo io non ebbi a vederlo nel mese di decembre in Napoli, ma non avendo motivi d'interessi od altro di far frequenti viaggi a Roma, e più che ragionevole l'indurre che servisse di pas-seggiere di corrispondenza ed altro fra i Borbonici di Roma, e quei di Napoli.
   Essendo tale famiglia bastantemente aggiata non è supponibile che per altro motivo, si perchè per tali maneggi reazionari, se non che per i loro principii politici reazionari abbastanza manifestati quali sono in Napoli.
   Abili hanno frequenti relazioni con i preti reazionari del quartiere, e specialmente col nuovo parroco di santa Maria degli Angeli Paolo Niquese, stato questi nominato ad istanza di Maura Agente del principe D. Francesco di Paola Borbone, in detta strada Monte di Dio abita l'aristocrazia la più borbonica di Napoli, e segnatamente la famiglia Cassano duca e figli, principe Pignatelli, conte Stella, principessa Angri, Leopoldo Nunziante duca di Carignano , duca di Castelnuovo, duca di Messanelli, e vari altri che ora non rammento, e tra i preti vi è un tal Luigi Sforza , un tal Paolo Cirilli, ed il Rettore dell'Egiziaca Marelli.
   In questi ultimi tempi il prete Manrilli radunava in conferenza nella sua chiesa la più gran parte dei Borbonici di quel quartiere in ora insolita per funzioni ecclesiastiche e di nessuna frequenza del popolo, cioè dalle. 11 del mattino sino all'una di mezzogiorno nei giorni non festivi. Ma denunziatosi tal fatto dai giornali, cessarono immantinente tali riunioni e si organizzarono invece nella chiesa di santa Maria degli Angeli ove quelli aristocratici fecero i loro esercizi spirituali in ora diversa da quella della popolazione.
   Fra detti Borbonici vi fu pure grande movimento in questi ultimi tempi , ed alcuni sotto varii pretesti si recarono a Roma come feCtfO' il conte Stella, il marchese di S. Eramo , la duchessa di Castagnito , ed un tal Domenico Giacente cameriere del principe Diego Pignatelli, specialmente venne or sono tre mesi e