Interrogato. Ha risposto:
   Mi chiamo Barone Giuseppe Gallotli fu Salvatore di anni 60, nato in Napoli,, dimorante in Napoli Senatore del Regno celibe non parente nè interessalo.
   Domandato in proposito.
   Risponde -Conosco da moltissimi anni il signor Gabriele Quat> Iromani il quale nel 1848, si è mostrato piuttosto liberale e fu fatto Uffiziale di Guardia Nazionale del 1849 fu di quelli che firmò la petizione per la sospensione dello Statuto, ma suppongo che l'abbia fatto per non perdere il suo impiego.
   Non essendo come me indipendente che andai invece ad oppormi.
   L' ho sempre creduto un uomo onesto ed incapace di cospirare. Piuttosto lo citerei nel numero di quelli che accettarono l'attuale Governo senza però desiderarlo e se andiede a Roma io non ho motivo per ritenere tal viaggio, come un viaggio politico, e forse per timore di persecuzioni di nemici personali, e di essere da loro calumato.
   Quando è tornato da Roma io andai a visitarlo, ma non Si parlò punto di politica.
   Io sono amico pure della Principessa Barberini Sciarra e sono restato meravigliato quando sentii il di lei arresto menlre la credeva di principj liberali.
   £ precedente lettura con conferma si è con l'ufficio sottoscritto approvandosi la cancellatura di una parola.
   Giuseppe Gallotti Senatore del Regno - Talice - Guerrieri.
   Deposizione del Testimone Francesco de Rossi
   (Foglio 88)
   L'Anno 1863, il giorno 9 del mese di Aprile
   Innanzi al giudice Istruttore del Tribunale circondariale di Napoli sig. Talicè con l'assistenza del Cancelliere Guerrieri.
   Interrogato. Ha risposto:
   Mi chiamo De Rossi Francesco Marchese di Castelpetroso fu Giuseppe d'anni 35 di Napoli, dimorante in Napoli, in strada Costantinopoli n. 75 ammogliato con figli possidente non parente afe interessato colla nominatami Principessa Carolina Barberini Sciarra.
   Interrogato in proposito.
   Rispondo - Nei primi giorni di gennajo ultimo avendo avuto l'incontro del Cavaliere Antonio Mormile di Carinari fratello della Duchessa di Casalnuovo mi disse se voleva ripetere a mio cugino D. Francesco di Paola De Mari in Roma una lettera riflettente un affare d'interesse comune, non avendo egli riscontrato la precedente speditagli per mezzo della posta , e mi presterò di prepararla su-