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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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stato massime dai Camorristi, se ne andò a Roma, e ritornò quando credette le cose più tranquille.
E tanto era io sicuro della sua buona condotta politica che andai a riceverlo a bordo quando giunse in Napoli, e ciò io feci senza esitazione alcuna nello scopo di accertarlo che in Napoli si godeva della maggiore sicurezza possibile.
Io l'ho credulo incapace di cospirare, e non ho mai rilevato dai suoi discorsi, ed altri sentimenti avversi all'attuale Governo.
Dello stesso genere del Quattromani è la Marchesa Sofia Medici , che ho conosciuto sin dal 1846 , in Napoli nel 1848, si mostrò eccessivamente propensa per la rivoluzione di Lombardia e spese molto denaro per tal causa, poscia si è fatta bigotta , e si è data tutto all' ascetismo, impiegando le sue sostanze, a benefizi delle opere pie.
E previa lettura e conferma si sottoscrive.
Firmati - Giuseppe Pirro - Talice - Guerrieri.
Deposizione del Testimone Gaetano Anfora {Foglio 101) L' Anno 1863, il giorno, 10 del mese di Aprile
Innanzi al giudice Istruttore del Tribunale circondariale di Napoli signor Talice, con l'assistenza del Cancelliere sig. Guerrieri.
Interrogato. Ha risposto:
Mi chiamo Gaetano Anfora di .Raffaele di anni 32, nato a Napoli domiciliato al Largo Mondragone n. 3 - Impiegato al Consiglio Edilizio di questo Municipio, sono celibe non sono parente, nè interessato colle nominatemi persone.
Interrogato in proposito.
Risponde - Conobbi il Quattromani dopo il 1849, e fu esso che mi propose al Municipio per l'attuale mio impiego.
L' ho sentito spesso riprovare molte cose del Governo passato, essendo egli sempre stato moderato, ed avverso agli abusi'Governativi e rivoluzionarj.
Nel 1861 avendo egli a quanto ho inteso dire da altri ricevuto una lettera di minacce perchè a sua casa a Portici si tenessero riunioni di persone Borboniche per tema di ricevere insulti, o di essere arrestato, se ne andò a Roma , e dopo che egli ritornò l'ho visto due, o tre volte, e abbiamo discorso dei Cardinali di Roma, e dei meriti di Antonelli, e d'Andrea de' quali parlava come se gli avesse conosciuti personalmente, anziché dell' ordine politico vigente in questo paese. Mi' diceva pure che a Roma si era molto occupato di cose letterarie e che era stato ammesso in varie Accademie.