Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
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l editore.
attraente di quegli anni fecondissimi di gravi avvenimenti i quali corsero nello scorcio del passato secolo, potea meritare l'attenzione dei lettori, a preferenza dell'antica, alla cui fama avea giovato, più che altro, presso i non nazionali il merito dallo stile ed il senno di una rigorosa e ben riescita critica.1
Avutone consiglio con 1' autore, e chiaritici in tal guisa che una isolata ripubblicazione della Storia moderna sarda lascerebbe i fatti in questa narrati privi di quelle spiegazioni che derivano principalmente dal confronto dei tempi che si succedono , e sono gli uni agli altri.cagione ed effetto, riconoscemmo che l- espediente migliore per compiere adeguatamente il disegno nostro, quello si era di far precedere la pi pubblicazione della Storia moderna predetta da un sunto delle vicende anteriori di quell' isola ; nel quale passandosi come in rassegna le epoche tutte della Storia sarda, fosse il lettore invitalo, non così a conoscere.sparsamente, come a giudicare fondatamente quale sia stata la sorte di un popolo, che tutte ebbe a provare le mutazioni di dominio disputato da grandi e da piccoli potentati, di dominio esercitato da stranieri e da nazionali, di signoria despolica,di signoria timida, di si,noria non curante e tìissipatrice, infino a quando ridivenuta k Sardegna italiana, quale la positura delle sue terre
' Questa qualificazione di critica ben riescila non è adoperati! da noi senza giusto motivo ; percbè-tutte le conghiettare cbe la ragion critica suggeiì all'Autore, allorché, in tempi tenebrosi, e nell'assoluta mancanza o povertà di documenti, dovea quasi per divinazione stabilire o caratterizzare alcune epoche storiche, si trovarono dappoi appuntino confermate ^ nella scoperta fattasi in questi ultimi anni di documenti affatto ignoti dapprima. Può ciò riconoscersi negli opuscoli del cavalier Pietro Uartini, chiaro e solerte illustratore delle sarde antichità, alle quali anche giovò con altri lavori storici di maggior lena. La Sardegna ha avuto questa ventura che l'accettazione con cui furono accolte la storia del Manno, e le opere geologiche e paleografiche della Sardegna del La Marmora,«destarono una nobile ardenza nell' isola per questi studi. Frutto principale ne furono queste scritture del Martini, e quelle del oavalier Pasquale Tola , del cavalier Giovanni Siotto Pintor e dell' abate Vittorio Àngius, nomi tutti questi degnamente accreditati per lode d'alto ingegno, e di caldo studio delle cose patrie.
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